Siete arrivati al quinto album. Quali sono le differenze principali con i dischi precedenti ?
(Martin F. Jungkunz) La differenza principale risiede nel fatto che questa volta abbiamo registrato un album più omogeneo. Il problema di "Music For The Night" era la sua diversità stilistica e molte persone hanno avuto difficoltà a relazionarsi con un disco che passava dal metal al pop, dal rock alla new wave. Così abbiamo deciso di registrare le nuove canzoni e inserirle in un contesto unico. Non essere legati a un concept ci ha aiutato in questo senso perché ogni canzone è collocata nella tracklist nel modo migliore, dipende da se stessa e rivela la sua storia. Trovo anche che avere un reale drumset abbia reso il suono più energico e vitale.
(Sascha Blach) Questa scelta ha comportato l"esclusione delle canzoni più pesanti che saranno probabilmente inserite nel prossimo album
Cosa provate ascoltando i vecchi album ?
(Martin) In un certo senso li troviamo sempre buoni perché rappresentano il gruppo in un certo momento. E" ovvio che in questi anni ci siamo evoluti e magari non registreremmo più in un certo modo alcune canzoni alle quali comunque rimaniamo ugualmente molto legati. Per esempio il mio pezzo preferito è ancora "Subsoil Pedestrians" da "Songs Of Love And Redemption"
(Sascha) Lo penso anch"io. Mi soprendo come in passato siamo riusciti a scrivere certi pezzi considerata la giovane età e una certa inesperienza. Sarebbe bello registrare di nuovo alcune canzoni ma in ogni modo ascolto i vecchi album sono nei momenti più nostalgici.
Volete provate a descrivere il vostro stile a chi ancora non vi conosce ?
(Martin) Preferirei lasciare loro ascoltare "A Requiem In Winter"s Hue" . Eventualmente direi una mistura tra dark rock e pop con un pizzico di sonorità jazz e funky in sottofondo
(Sascha) Io sottolinerei l"aspetto malinconico e profondo che caratterizza tutte le canzoni. Nella biografia compaiono gruppi quali Porcupine Tree e Anathema non tanto per dire che li copiamo o che sono una grande ispirazione per noi quanto per dare al pubblico una direzione in cui muoversi.
Hai citato i Porcupine Tree. Quale dei loro album sentite più vicino ?
(Sascha) Impossibile decidere qual è il migliore ma mi piace pensare ai Despairation in parallelo ai Porcupine Tree.
Quali ostacoli avete incontrato registrando "A Requiem In Winter"s Hue" ?
(Martin) L"unico nuovo elemento rispetto al passato è stato l"aspetto percussivo perché come detto in precedenza abbiamo registrato il suono di batteria dal vivo. Il mixaggio è stato quindi più problematico perché non avevamo solo dei samples da distribuire ma qualcosa di più organico. Sono sicuro che con il prossimo disco faremo ancora meglio ma avremo bisogno di tempo quindi non aspettatevi un"altra release in tempi brevi.
Come siete arrivati alla scelta del titolo e della copertina ?
(Sascha) Volevamo chiudere il cerchio attorno al nostro debutto "Winter 1945" che risale a dieci anni per chiudere in un certo senso un vecchio capitolo e aprirne uno nuovo. Molte delle canzoni presenti hanno a che fare con temi come l"addio e la solitudine e l"inverno è certamente la stagione che più di tutte rappresenta queste sensazioni. Anche l"artwork ricalca questo tipo di umore.
Volete introdurci le tracce dell"album una per una ?
(Martin) "Kiss Of Ashes" è un mid-tempo pop rock con un ritornello molto positivo e catchy. Facile da cantare anche solo dopo un solo ascolto. "A Lovelorn Requiem" è un pezzo più subliminale e dark nel quale ho suonato una sette corde e ci siamo avvalsi del contributo di Janne Lounatvuori al sintetizzatore. "The One Who Ceased To Breathe" sembra un pezzo degli anni settanta con un grande Hammond, la mia Fender e il pedale wha wha in evidenza. "Musique De La Décadence" ha un coro bellissimo che segue la ritmica in sei/ottavi e un suono di chitarra molto intenso. "Farewell In Blue" è una canzone molto triste col rumore dello sfrigolio di un vinile in sottofondo ad accentuare l"atmosfera malinconica. "The Shallow Sea" è una vecchia ballata che risale al nostro primo album. L"abbiamo suonata dal vivo tante volte e mentre eravamo in studio abbiamo pensato di registrarla nuovamente. "Letters From A Coffin" è un mid-tempo molto epico con chitarre stratificate. "Cathartic Revelation" si basa su un coro molto heavy e un richiamo funky che mi piace molto. E" una canzone molto particolare che al primo ascolto sembra distante dal resto del materiale. Con i successivi ascolti invece si possono riconoscere i tipici elementi del sound dei Despairation. "Humanity As A Child" è un pezzo più heavy per il quale ho suonato ancora una sette corde. Judith Meyer suona in modo favoloso il violoncello. "Lucid Lullaby" è il pezzo più prog di tutto l"album. Si basa su una chitarra custica e un ritmo cinque/quarti che sfuma in un coro più lineare e in quattro/quarti. La parte centrale è costituita da alcuni loop che vengono pesati in maniera differente in modo da infondere alla canzone un accento imprevedibile. Infine abbiamo "Inner Peace" che è una ballata al piano perfetta per chiudere un disco. Il fatto singolare è che a differenza degli altri pezzi non c"è nessun ritornello ma non ci pare si avverta la mancanza.
Potreste illustrarci il concept secondo cui si articolano le liriche del disco ?
(Sascha) Come dicevo prima non è il classico concept album ma c"è un soggetto che ricorre in tutte le canzoni a livello subconscio. Parla dei quotidiani addii in cui ci imbattiamo regolarmente perché non sai mai quando vedi una persona se la rivedrai il giorno dopo. Una riflessione sulla mortalità e su una vita sempre più caduca. In "Musique De La Décadence" saluto per sempre il mio migliore amico. La musica è una testimonianza alta alla quale non ci si dovrebbe avvicinare se non si è in grado di apprezzarne il valore. Quando scrivo un testo non seguo delle regole particolari. Sono un scrittore e scrivo moltissimo che siano poesie, articoli, racconti o testi per canzoni. A volte ci sono dei periodi che definisco magici nei quali le parole sgorgano facili e immediate e altri in cui fai fatica anche a trovare il termine più banale. Il problema più grande è evitare di ripetersi e questo è il motivo per cui negli anni sono diventato molto più esigente nei confronti dei miei scritti.
Siete religiosi ?
(Sascha) Mi definirei spirituale, non religioso. Credo in molte cose che non sono spiegabili scientificamente e si riflettono in modo profondo in tutto quello che ci circonda. Naturalmente anche sui miei testi anche se non trattano in alcun modo temi religiosi.
Qual è la relazione tra poesia e musica secondo voi ?
(Martin) Una bella canzone deve necessariamente avere delle belle parole. Penso quindi che ogni testo dovrebbe essere una poesia.
(Sascha) I miei testi sono poesie con ritmiche, forme e rime particolari. Li puoi leggere anche in modo separato dalla musica. In passato amavo includere passaggi di grandi poeti all"interno delle composizioni ma adesso preferisco focalizzarmi su quello che ho dentro.
Le recensioni che leggete influenzano in qualche modo il vostro processo creativo ?
(Martin) Certamente leggiamo le recensioni che ci riguardano ma non parlerei di influenza. Ci piace sapere quello che pensano di noi ma non cambia le nostre idee e il nostro modo di comporre.
(Sascha) In questo periodo sono davvero disgustato da quante recensioni superficiali o stupide abbiamo ricevuto per "A Requiem In Winter"s Hue". Non è che pretendo che tutti apprezzino la mia musica, accetto senza problemi le critiche ma una recensione negativa dovrebbe essere basata su qualcosa, costruttiva e rispettosa nei confronti della band. Specialmente in Germania invece avverto la sensazione che i giornalisti cerchino di crearsi un profilo senza nemmeno avere idea di cosa stanno parlando o addirittura non avere ascoltato il disco. Ritengo che "A Requiem In Winter"s Hue" necessiti il giusto tempo semplicemente perché è un disco non convenzionale e difficilmente categorizzabile. Odio quindi queste persone che ascoltano vagamente i pezzi in sottofondo e danno giudizi pseudo-intellettuali. Preferisco una recensione normale ma nella quale si capisca che l"album è stato ascoltato nei dettagli. I Despairation sono un progetto quasi esclusivamente da studio e quindi rimarrà idealistico e underground per sempre. Lo sappiamo e ci piace questo senso di libertà che abbiamo nel comporre senza doverci sottomettere ad alcun compromesso o pressione esterna.