Prima di tutto vuoi presentare la band elencando gli eventi principali che vi hanno portato fino alla pubblicazione di "Ten Hatred Degrees" ?
Siamo composti da Davide Scarano voce, Mirko Sgobba chitarra solista, Federico Re chitarra ritmica e voce, Antonio Merici basso e seconda voce e Lucio Maurigh alla batteria. Abbiamo cominciato come Rumors Of Gehenna nel 2002 dalle ceneri dei Bandarlog, in cui militavamo io e Lucio, dopo vari cambi di formazione, ci siamo stabilizzati con quella attuale a fine 2005, nel 2006 il primo promo, e un sacco di concerti sparsi per Italia ed Europa, riuscendo a suonare con band tipo Testament, Behemoth, Amon Amarth, Raging Speedhorn, Twelve Tribes, Shai Hulud, Stratovarius etc. Ovviamente il tutto condito da lavoro di composizione in sala prove, pre-produzione e alla fine .. lo Studio 73 e la pubblicazione di "Ten Hatred Degrees" sotto l’etichetta WhormHoleDeath/Aural/SPV. E" stato un lungo percorso, a volte difficoltoso, ma sempre divertente, e i risultati ci danno grande soddisfazione.
Perché un titolo del genere ?
Lo abbiamo scelto partendo dall’idea della scala Richter quella che misura il magnitudo. Io avevo proposto Ten Richter Degrees, poi assieme si è pensato di intitolarlo Ten Hatred Degrees, in quanto ci sembrava più adatto a quello che effettivamente sprigiona dalle casse quando lo si mette in play: ogni pezzo è un “grado d’odio”, fino a arrivare a dieci.
Quanto sono importanti i testi per voi ? Di cosa parlano ?
I testi hanno un importanza sopratutto personale, in Italia, più che negli altri paesi, sono in pochi a munirsi di pazienza e curiosità per capire cosa si vuole esprimere. I nostri, nello specifico, sono incentrati sulla curiosa alchimia di emozioni che compone l"essere umano, il cd è una riflessione sul punto di inizio e l" evoluzione dei pensieri e degli intenti che ci troviamo a vedere nella nostra società.
Anche il vostro nome, Rumors Of Gehenna, ha ovviamente riferimenti biblici.Cosa vi ha spinto a sceglierlo ?
Principalmente perché ci suonava bene. Poi, ci sembrava rispecchiasse il nostro genere più d’ogni altro che avevamo proposto (all’epoca avevamo una lista lunghissima di nomi potenziali), e a forza di scremare, abbiamo deciso che per chiamarci tutti assieme, bastava dire Rumors Of Gehenna. Il riferimento biblico ci sta, anche per il fatto che Cristo usava la parola Gehenna come sinonimo di inferno: direi che è più che azzeccato per una metal band.
Quali sono le vostre influenze principali ?
Penso che il thrash old school alla Testament, mixati con un sano e incazzato hardcore la facciano da padrone. Però non ci limitiamo nell’etichettarci, facciamo quello che ci piace, e ci suona bene, indipendentemente dal genere, basta che spacchi e che abbia tiro. Ogni tanto si può trovare anche un po’ di rock purissimo o hardcore più delirante.
Dopo avere accumulato notevole esperienza dal vivo siete riusciti a pubblicare il vostro disco d"esordio. Come avete reclutato tutte le persone che ci hanno lavorato ?
Con lo Studio 73 di Riccardo “Paso” Pasini avevamo già lavorato quando abbiamo registrato il promo di 3 pezzi, è un funambolo del suono e del far suonare ogni strumento veramente al massimo, utilizzando tecniche di ripresa (e non solo) davvero eccezionali e uniche. Per la parte grafica, se n’è occupato Dan di Antisocial Studio, che abbiamo conosciuto tramite myspace, ha fatto un lavoro enorme e lunghissimo, e i risultati sono ineccepibili. Il mastering lo abbiamo affidato a Vincent Sorg del Principal Studio, in Germania, che abbiamo contattato tramite internet, e che ha lavorato con Caliban, Grave Digger, In Extremo e molti altri. Il tutto è stato supervisionato da Carlo Bellotti della WhormHoleDeath e boss della Alkemist Fanatix Europe.
Quanto è distante l"edizione definitiva dall"idea che vi eravate fatti in testa dell"album ?
Credo che su disco ci sia tutto quello che avevamo in mente, dai suoni, alla resa, alla botta. Personalmente mi reputo soddisfatto al cento per cento del lavoro, sia dei miei compari di band, sia di chi ha lavorato per la realizzazione del disco.
Prima di entrare in studio quali erano i principali obiettivi ?
Registrare tutto nel minor tempo possibile, con massima precisione e professionalità. Avevamo bene in mente cosa volevamo, e l’obiettivo era mettere su disco quello che avevamo in testa e usciva dagli ampli, batteria e voci. Penso che lo abbiamo centrato in pieno.
In cosa pensi che la produzione di Paso abbia migliorato la vostra proposta ?
Nel fatto che comunque ogni disco del Paso suona in maniera diversa, riesce a farli suonare in maniera egregia, ma lasciando intatto il sound personale della band e, come dicevo prima, ha delle tecniche tutte sue per rendere ogni disco, a livello di sound, unico e personale. È riuscito a catturare le frequenze ideali per ogni strumento, in modo da avere un suono potente, ma molto definito.
Chi sono i "Dead Slaves" di cui parlate nella canzone ?
I Dead Slaves sono le persone vittime del tritacarne della quatidianità, persone uccise da lavori massacranti, continuamente anestetizzati dalla tv spazzatura che li seda con i reality, i programmi scontati e ovvi, che non possono sperare in nulla di meglio, se non elemosinare durante la giornata pochi secondi di libero arbitrio.
E" possibile parlare di una scena metalcore italiana ?
Ce ne sono di gruppi e parecchi pure, ma che ci sia una scena vera e propria, questo non lo so. Sicuramente però, credo che l’Italia stia alzando la testa, sia a livello europeo che mondiale, sulla qualità delle band che fanno musica estrema:, non serve essere per forza svedesi o americani per spaccare i culi come si deve, e prove tangibili ce ne sono.
Quali sono i vostri colleghi che apprezzate di più ?
Guarda, direi che a livello musicale, sono tantissime e quasi in elencabili le ottime band con cui abbiamo suonato e che apprezziamo, ad esempio Node, Doomsday, Raintime, Browbeat come non citare gli Extrema, e tantissimi altri. Prendendo il lato puramente personale e “affettivo”, siamo molto legati agli Slowmotion Apocalypse, sono nostri vicini di casa praticamente, ci si conosce da una vita e siamo grandi amici, e poi loro sono davvero devastanti, ricordo che hanno suonato al Gods Of Metal!!
Che rapporto avete con internet ?
Direi più che buono. Tramite internet abbiamo trovato molti contatti per suonare, per la produzione del disco e la promozione, sia del disco stesso, che della band. Ovviamente è una lama a doppio taglio, può portare dalle stelle alle stalle in tempo zero. C’è sempre il discorso del download pirata e la gente compra sempre meno dischi.
Progetti per il futuro ?
Stiamo pianificando il tour promozionale del disco, con varie date sparse per Italia ed Europa, ci stiamo lavorando quindi ancora abbiamo poche conferme ma sulla nostra pagina www.myspace.com/rumorsofgehenna si possono trave tutte le news a riguardo. Ovviamente siamo parallelamente al lavoro sul nuovo disco, stiamo componendo molto e cercando di portare altra aria fresca alla nostra produzione musicale e alla definizione del sound.

(parole di Federico Re)