E' inevitabile partire dalla copertina di 'Embrace The Unknown' che trovo una delle più belle degli ultimi anni. Chi è l'autore? A cosa vi siete ispirati per realizzarla?
Ti ringrazio per questa tua considerazione e sono felice che l’immagine proposta nella copertina dell’album sia sotto certi punti di vista un colpo di genio e di coincidenza. Noi abbiamo chiesto alla nostra label, la Astromaster Productions, di creare qualcosa vicina e corrispondente alla nostra musica ed al nostro concept. Abbiamo dato delle indicazioni circa un’immagine che racchiudesse delle figure non definite (ovvero i giganti) e Giove. Loro hanno saputo creare questa sorta di eldquo;quadroerdquo; dove ci sono delle figure inquietanti e minacciose che sembrano sbucare dal pianeta ed una mano anch’essa legata al suole del pianeta che li trattiene. Un po’ come dire eldquo;stiamo arrivandoerdquo;. Pensa poter fare un vinile con questa cover sarebbe un sogno! Rimpiango i tempi in cui esistevano i vinili, soprattutto quelli apribili con le figure che si muovevano al sue interno, come dei rilievi di carta, molti gruppi progressive e psichedelici avevano quel tipo di confezione ma anche in ambito metal negli anni settantaottanta c’erano dei vinili stupendi. Gli autori della copertina sono i ragazzi che lavorano per Astromaster, un gruppo di persone che stanno creando qualcosa di molto particolare e che abbinano immagini a musica, insomma cercano di sviluppare un lato artistico che non è necessariamente commerciale, anzi. Credo puntino alla qualità e all’unicità del prodotto. Credo sia qualcosa di davvero speciale in questo periodo dove vengono prodotti dischi senza neanche essere ascoltati da molte label. Sembra che se non escano venti dischi al mese non siano contente!
Come avete scelto di chiamarvi Giants On Jupiter?
Giove è un pianeta speciale per molte ragioni, astronomiche, storiche e anche filosofiche. Si dice che non esistano forme di vita all’infuori della Terra e molti continuano a crederci. Noi abbiamo ribaltato questo concetto pensando a dei giganti, degli esseri enormi e mastodontici, eldquo;spazialierdquo; ed eldquo;alienierdquo; che vivono su quel pianeta e ad ogni passo creano sconquasso, che è poi la nostra musica! Pesante e massacrante come un pachidermaalieno e al tempo stesso surreale e dall’immensa forza gravitazionale.
Giove è il quinto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal sole. Perchè vi affascina così tanto?
Se ci fai caso sono cinque i mostri in copertina, tanti quanti siamo noi. Purtroppo Dan Pethersen non è più con la band ma rimane il nostro quinto gigante. Potrei darti molte risposte a questa domanda. Giove, ovvero la eldquo;stella fallitaerdquo;, Giove il pianeta più eldquo;discussoerdquo; e eldquo;ricercatoerdquo;, Giove e la sua divinità, Giove è forza e mistero! Mi fermo qui perché altrimenti ti racconterei tutta la mitologia babilonese che parte da Marduk (il primo tra gli dei, il supremo, che creeograve; gli uomini), arriva al greco Zeus, sovrano dell’Olimpo, in sanscrito Dyaus, in latino Diespiter che hanno stretto coincidenza etimologica con eldquo;dyeuerdquo; o eldquo;deuserdquo;. Dio, splendore e luce. Nella mitologia norrena invece è Thor. Il giorno dedicato a giove e giovedì, Thor’s day ovvero Thursday. Giove è ovunque.
Come siete arrivati alla pubblicazione di 'Embrace The Unknown'?
Con tanto sacrificio e dedizione, ed un gruppo di persone dalle influenze molto aperte che aveva voglia anche di sperimentare. Siamo cresciuto tutti più o meno ascoltando doom e vari derivati moderni come lo sludge, abbiamo influenze spacerock ma il nostro stile è puro e devastante metal corrosivo rivestito da una patina di psichedelia ipnotica e aliena.
Come descriveresti lo stile dei Giants On Jupiter a coloro che ancora non vi conoscono?
Cazzo l’ho appena fatto! Siamo una band che nasce per suonare musica heavy pesantissima, partendo dalla vecchia scuola come Black Sabbath e Saint Vitus che adoriamo, passando per chi ha sviluppato questo genere di riffing in forme più moderne come Corrosion Of Conformity, Mastodon, Down ma anche gli stessi Metallica e Slipknot non si sono mai sottratti all’influenza dei Black Sabbath. Non dimentichiamoci dello stoner e dei grandiosi Kyuss. La pesantezza del suono è la nostra forza, riff mastodontici mescolati ad arrangiamenti differenti che ognuno pueograve; interpretare come vuole, prog, spacerock, scifi e horror. Personalmente sono un grande fan degli Opeth e adoro i Goblin e tutti i gruppi che sanno unire momenti ed arrangiamenti diversi nella musica cercando nella tensione l’equilibrio perfetto! Se devo fare un nome nuovo dico Zoroaster.
Quali sono le vostre influenze principali?
Black Sabbath prima di tutto. E poi tutti i nomi che ti ho citato prima aggiungendo anche Eyehategod, Neurosis e Unsane ma anche Hawkind e colonne sonore. Viva Ennio Morricone! Viva i Goblin!
Ho trovato sublime l'intreccio tra il cantato e le note di pianoforte di Dan Pethersen. E' nato dall'improvvisazione oppure è qualcosa di studiato?
Metà e metà. Molte cose giungono provando altre in studio durante la registrazione e il raffinamento degli arrangiamenti.
Come siete entrati in contatto con Astromaster Productions?
Hanno sentito un demo cantato in maniera pessima e ci hanno contattato. Da lì è partita questa collaborazione davvero speciale che dura da più di un anno e finalmente si è concretizzata in elsquo;Embrace The Unknown’.
Adesso recensisci le quattro tracce del disco per noi...
Posso dire che i quattro movimenti dalla complessiva durata di cinquanta minuti hanno secondo me dei colori diversi pur mantenendo un filo conduttore. Il primo è molto doom molto scuro a tratti anche criptico, il secondo è più stoner più groovy con delle parti lisergiche, il terzo è una folle mix di tutte le nostre influenze, il quarto è la parte più riflessiva quella più avanguardistica che prende spunto appunto dal progressive, dal noise ma è sempre ricollegabile a band come opeth e Mastodon o Porcupine Tree, altro gruppo davvero eccezionale.
Come si sarebbe intitolato un immaginario quinto movimento?
Dream Of The Giantsehellip;.
In futuro il suono incorporerà maggiori elementi sludge, doom o progressive?
Tutti e tre..
Quali album vi hanno ispirato a livello di produzione?
Non abbiamo mai pensato di dover confrontarci con un album in particolare. Volevamo cercare di mantenere i suoni pesanti e le parti più complesse di arrangiamento molto evidenti e non nasconderle. Cercare come ti dicevo il giusto equilibrio. Opeth e Mastodon ci sono riusciti negli ultimi album, per non parlare dei Tool, un'altra band che ha influenzato tutti! Come ho fatto a non menzionarli prima!

(parole di Pete Karrack)