Improvvisamente Nuclear Blast ha posato il suo sguardo sulla scena italiana e dopo Fleshgod Apocalypse e Tasters è arrivato il vostro turno. Cosa pensi che abbia scatenato queste scelte?

Credo sia dovuto a più cause. La scena è divenuta più importante grazie ai Lacuna Coil che hanno portato il nostro nome all'estero e si sono distinti per professionalità. A quel punto le etichette hanno mostrato attenzione nei nostri confronti scoprendo che ci sono tanti gruppi interessanti. In passato avevamo già collaborato con Nuclear Blast anche se gli ultimi due album erano usciti per Massacre. In questi anni con Markus Wosgien ci siamo tenuti in contatto e così è nato l'accordo per la release di 'Fragments Of Death'. La promozione che ci riservano è eccezionale.

La band è attiva da quasi quindici anni. Quali sono i cambiamenti più significativi ai quali siete andati in contro in questo lasso di tempo?

E' naturale cambiare ma allo stesso tempo è difficile trovare chi sa scrivere le canzoni. Questo disco è stato composto interamente da Eric e rappresenta un consistente ritorno alle origini.

Quanto ritieni che sia mutato il significato di symphonic black metal rispetto agli inizi dello scorso decennio?

I gruppi di oggi hanno suoni troppo moderni e in studio si può fare di tutto. Non mi ritengo più parte della scena e preferisco parlare di death metal melodico.

Quali sono le vostre influenze principali?

Mi piacciono tantissimo Kataklysm e In Flames mentre Eric ha scoperto recentemente una grande passione per i The Ocean.

Vi sentite più italiani o austriaci?

Italiani anche se siamo di madre lingua tedesca. In Alto Adige si sta bene, sono i politici a creare problemi.

Quali album vi hanno ispirato in ambito di produzione e mixaggio?

Abbiamo cambiato studio scegliendo di registrare a Monaco di Baviera con l'ex bassista dei Vision Of Atlantis Mario Lochert. I Dream Sound sono giganteschi e ci sono quattro persone diverse che si occupano di quattro generi diversi. Adesso che il disco è nei negozi posso dirti che è stata la scelta giusta, il suono è potente e si sentono tutti gli strumenti. Nei due dischi precedenti soprattutto il basso si sentiva poco mentre stavolta siamo riusciti a ottenere un suono caldo e intenso.

In occasione di 'Underneath The Crescent Moon' avete collaborato con Sarah Jezebel Deva. Hai avuto modo di ascoltare i suoi due lavori solisti? Siete rimasti in contatto?

Qualche volta, il primo l'ho dovuto ascoltare parecchie volte per apprezzarlo.

Rispetto a '(N)utopia' sia 'Collateral Defect' che 'Diabolical Figures' erano caratterizzati da una predisposizione minore alla melodia. Anche in questo caso vi siete mossi in tale direzione?

Sì anche se quando si comincia a scrivere non c'e' niente di predefinito. In ogni caso mi piace tornare indietro e ritengo ancora '(N)utopia' e 'Engraved In Black' due capitoli fondamentali della nostra discografia.

Cosa sono i frammenti di morte di cui parlate nel titolo?

Il titolo trasmette qualcosa di definitivo. Mi sono informato sulla tanatologia anche se non posso considerarmi un esperto. L'artwork è stato realizzato da Dani/Archetype come per '(N)utopia' con un angelo della morte come protagonista.

'The World Will Die In Flames' è un titolo abbastanza pessimistico. Coincide con la tua visione del mondo?

Quando vedi che in televisione si parla solamente di catastrofi e guerre è inevitabile arrivare alla considerazione che bisogna cambiare qualcosa.

'Remembrance' è invece un titolo importante perché rimanda alla splendida canzone dei Paradise Lost. Di cosa parla esattamente?

Il significato del testo puo' essere tradotto con una riflessione sui motivi per cui stanno succedendo tutti questi disastri.

Qual è il pezzo più difficile da suonare del disco?

Senza dubbio 'Insomnia' che è molto tecnico e veloce.

(parole di Stefano Fiori)