Prima di tutto presentate la band con una breve biografia..
(Marco Giannini) Ci siamo formati tre anni fa per un incontro casuale all'università tra me ed il vecchio batterista. A lezione abbiamo scoperto che condividevamo alcuni interessi musicale e c'è stato un lungo periodo di rodaggio in sala prove.. Solo qualche mese prima che uscisse l'EP abbiamo compreso la strada che desideravamo perseguire. L'ultimo anno è stato pieno di sacrifici per noi. Produrre 'A Division Ahead' ha rappresentato una vera impresa anche perché il batterista ci ha mollato. Per fortuna è rimasto fino al termine dell'incisione dell'album ma questo ha rallentato il processo compositivo. Come puoi capire il clima in sala prove non era dei più freschi ed eravamo terrorizzati da non riuscire ad andare avanti perché dalle nostre parti è complicato trovare musicisti validi e disponibili. Inoltre il processo è stato difficile per tempi e costi ma siamo davvero contenti del risultato finale.

Quindi nel frattempo avete risolto il problema del batterista?
(Marco Giannini) Sì abbiamo trovato Stefano Sbrugnera ed abbiamo trascorso gli ultimi mesi in sala prove per rodare insieme. Dopo qualche live in regione per presentare il disco è arrivata la possibilità di fare un tour in Russia ed Ucraina quindi comincia la strada seria. Siamo comunque sempre in movimento ed abbiamo già composto qualche pezzo nuovo.

Quali sono le vostre influenze principali?
(Marco Giannini) Su tutti direi Cult Of Luna, The Ocean e The Devil Sold His Soul ma ognuno ha i propri gusti. Per esempio io adoro i Korn.

Vi siete approcciati al postcore di riflesso alla passione per certe band oppure vi siete ritrovati catapultati in questo genere quasi per caso?
(Johnny Dale Lonack) Per caso sicuramente no. Bene o male la linea generale che connette tutti è il post hardcore.
(Marco Giannini) A spingerci su questa scia sono stati gli Amia Venera Landscape. Devo dire che è stata una cosa molto sentita. Quando si cercava un suond nuovo che si distaccasse dalla scena metalcore classica è venuto naturalmente. Le differenze tra i membri comportano difficoltà notevoli nel songwriting ma quando nasce una canzone viene dal profondo.

Quanto tempo avete impiegato per comporre e registrare il materiale?
(Marco Giannini) Le prime due canzoni, 'Remiss' e 'Nescience', sono state elaborate a lungo. Ci hanno dato la base per capire quello che volevamo ottenere. Il processo compositivo vero e proprio è durato circa un anno e mezzo fa. La parte più dura è stata da marzo fino al momento di entrare in studio. Pensa che la notte prima di entrare in studio dovevamo ancora finire di comporre alcune parti. Le registrazioni sono durate tre settimane.

Alcuni pezzi sono molto lunghi ma il suono è sempre organico. A quali dischi vi siete ispirati in termini di produzione?
(Johnny Dale Lonack) Soprattutto 'Eternal Kingdom' dei Cult Of Luna anche se rispetto a loro abbiamo pezzi più movimentati. Direi che abbiamo raggiunto il giusto compromesso tra le parti tirate e quelle più spaziose e melodiche.
(Marco Giannini) Ci ha aiutati il nostro fonico Luca Spigato. E' come se fosse il nostro sesto membro e riesce a capirci più di chiunque altro. Ci ha guidato negli ultimi dettagli della composizione ed a tirare fuori i suoni in generale. A mio parere 'A Division Ahead' si discosta molto dalle produzioni delle band a cui ci ispiriamo.

Nell'ascolto ho percepito elementi prog, sludge e ambient. In futuro dobbiamo aspettarci uno spettro di influenze ancora più allargato oppure è questo il suono della band?
(Johnny Dale Lonack) Elementi nuovi ci saranno ma non credo sarà cosi diverso da rivoluzionare il nostro stile. Una critica rivolta verso l'album è stata quella che sembra a volte frettoloso. Magari vorremmo riuscire a spaziare di più in quello che facciamo senza avere fretta di tornare in distorto.
(Marco Giannini) Rispetto all'EP abbiamo compiuto un balzo importante e cercheremo di farlo anche in futuro. Sicuramente seguiremo questa linea cercando di migliorarla. Ci hanno detto che le parti ambient potrebbe essere adatti come colonne sonore e quindi potremmo alternare pezzi hardcore e cupi ad altri come 'Lakes'. Ci piacerebbe pubblicare un doppio disco. In uno solo c'e' poco spazio.

In questo senso il ritorno in voga del vinile non sta aiutando....
(Marco Giannini) E' vero ma non vogliamo farci frenare da queste cose. Se avessimo disponibilità faremmo anche un triplo. Qualcosa sulla falsa riga dei The Ocean. Naturalmente servirà un budget più elevato.

Adesso provate a recensire 'Remiss' e 'Porcelain' per i nostri lettori...
(Marco Giannini) 'Remiss' è un pezzo molto rappresentativo di quello che siamo con parti distorte ed ambient. E' stato il primo singolo che abbiamo diffuso. Premesso questo ha fatto da ponte tra l'EP e l'album. Ci siamo affezionati perché il songwriting risale a molto tempo fa ma per quanto mi riguarda soccombe rispetto a 'Monument'. Il meglio si sviluppa verso la fine. Diciamo che 'Remiss' è un assaggio per l'ascoltatore.
(Johnny Dale Lonack) 'Porcelain' è stata composta e poi rifatta da capo una settimana prima di entrare in studio. Per certi versi sentiamo quell'attimo di fretta che ci abbiamo messo. Sono convinto che sarebbe potuta venire ancora meglio anche se sono ugualmente soddisfatto. Il cantato è cinquanta per cento scream e cinquanta per cento pulito. 'Porcelain', 'Frail' e 'Trascend' sono state le tracce che hanno subito più modifiche quindi siamo piacevolmente stupiti del risultato ed il feedback è ottimo quindi non possiamo lamentarci.

Il prossimo album degli Amorphis si intitolerà 'Circle' e Tomi Joutsen ha sottolineato il significato di integrità, della capacità di un uomo colpito da disgrazie di riabilitarsi e sconfiggere il destino avverso. Nel vostro caso si parla sempre di chiusura di qualcosa ma sembra improvvisa e non a lieto fine...
(Johnny Dale Lonack) Eravamo molto preoccupati al momento di dovevamo scegliere un nome. Ne ho proposti tantissimi ed alla fine abbiamo scelto questo. Quando li proponi attribuisci loro un significato e nello specifico è legato alle ultime cinque frasi di 'Trace The Line', il primo pezzo di 'Where Time Leaves The Rest'. Ognuna è stata scritta da un membro della band. Il significato non è per forza negativo. Lo vedo come la fine di un periodo che si ripete o di un circolo vizioso. Come uscire da una situazione problematica. Lasciamo comunque che siano le persone che ci ascoltano ad interpretare titoli e liriche.

Qual è il significato del testo di 'Trascend'?
(Johnny Dale Lonack) Ci piace rimanere abbastanza vaghi a riguardo ma sono in generale i pensieri che puoi fare prima di andare a letto. Quello che costruisci con le persone che ti sono vicine sembra svanire quando quel rapporto si interrompe.

Chi si è occupato dell'artwork?
(Johnny Dale Lonack) Me ne sono occupato personalmente. Ogni testo ha la sua rappresentazione grafica in tutta una serie di figure astratte. Questo ha comportato un aumento rilevante del budget perché il libretto si è allungato. Sono elementi chiave del testi che ho sviluppato seguendo l'immaginazione.
(Marco Giannini) La copertina è stata un'idea di tutti. Volevamo rappresentare una metamorfosi e per questo abbiamo scelto questo tronco umano che cambia forma e da cui partono uccelli e ramificazioni. E' una metafora del nostro tentativo di superarci rispetto all'EP ed allo stesso tempo dell'impotenza nei confronti di certi aspetti dell'esistenza.

Come siete entrati in contatto con Memorial Records?
(Marco Giannini) Eros Pasi ci ha contattati tramite la pagina Facebook di Johnny. E' successo poco dopo avere pubblicato online alcuni nostri pezzi e non avevamo ancora mandato copie fisiche alle etichette. E' stata in assoluto la prima proposta onesta. E' stato disponibile e chiaro fin da subito e si è instaurato un rapporto di amicizia. Essendo una label giovane speriamo di crescere insieme. Altri ci avevano contattato promettendo grandi cose ma chiedendoci grandi quantitativi di denaro con poca chiarezza nelle comunicazioni.