Come è nata l'idea di formare la band?
E' stato Mike ad inviarmi dei demo e convincermi a dare vita a questo progetto insieme a Bill. Mi ci sono tuffato ma se la ruota continua a girare è sempre grazie a Mike.

Perchè avete accorciato il nome da North Korea a NK? Qualche problema con Kim Jong-un?
Non si addiceva al nuovo materiale. Brian, che ha lasciato la band durante il processo di composizione di questo disco, aveva concepito il nome. Eravamo a bordo ma tre di noi non lo indossavano con orgoglio. Abbiamo cominciato a dire in giro che eravamo in una band chiamata NK e così alla fine non è stato proprio un cambio di nome.

Per caso le liriche hanno implicazioni politiche?
Non proprio. Suppongo che siano il riflesso delle mie emozioni e di quello che penso. Potrebbero esserci impollinazioni da quello che succede in giro come conseguenze di culti religiosi o del trattamento ricevuto da certe persone. Tutto questo potrebbe essere legato ad un credo politico ma non siamo una band politica. Non uso questa piattaforma per comunicare un'agenda politica.

La vostra proposta è semplicemente fantastica ed ho percepito al suo interno retaggi di Glassjaw, Deftones e naturalmente Dillinger Escape Plan. Come descrivereste il vostro stile a coloro che ancora non vi conoscono?
Preferiamo non farlo. Lasciamo che chiunque ascolti l'album sia libero di interpretarlo come desidera. E' più facile in questo modo.

Quanto tempo avete impiegato a comporre e registrare le tracce?
Sono lento. Ci metto parecchio a lavorare al mio materiale e sperimento dieci-venti direzioni vocali diverse prima di trovare quella giusta per una canzone. Mike e Bill sono una macchina vera e propria per questo ho smesso di spedire loro le mie prove in modo che non vi si attaccassero troppo. Io stesso quando ricevo delle parti di canzoni da loro non posso fare a meno di approfondire. E' difficile da dire quanto ci abbiamo messo perchè le sessioni sono state sparse nel tempo piuttosto che fermarci due mesi a completare un album.

Contribuite in modo equo alla composizione?
Tutto nasce da Mike e Bill. Si chiudono in una stanza insieme e registrano delle parti di basso e batteria. Dopo avere ascoltato i loro demo scelgo le tracce che mi colpiscono di più e comincio a lavorarci sopra. Certe volte ho un'intera visione di come dovrebbe essere una canzone compresa la produzione o le parti di chitarra e le tastiere. Altre volte il mio punto di vista non coincide con quello di Mike e Bill. La scintilla viene comunque da loro.

Quali sono le differenze principali tra quest'album e le vostre registrazioni precedenti?
Diciamo che gli ep contenevano materiale davvero solido che ci ha portati fino a dove siamo approdati con il full lenght. Siamo cresciuti molto anche se abbiamo ancora lavoro da fare.

Quanto è stata importante una traccia come 'Master Plan B' per focalizzare i vostri obiettivi e scegliere il vostro suono?
Quel pezzo è nato così velocemente. Energia pura. Diretta. Mike e Bill mi spedirono la base e registrai la voce in un'ora. Il nostro vecchio chitarrista aggiunse le sue parti e non ci fu il minimo ripensamento. E' sicuramente più cruda rispetto al materiale attuale ma è servita per capire che avevamo la libertà di offrire roba thrashy ma anche melodica.

Come si sono svolte le registrazioni? Avete notato delle differenze nel modo di lavorare rispetto alle volte che eravate stati in studio con le vostre rispettive band?
Questa è stata la prima volta di cui mi sono occupato della produzione del disco insieme a Mike Sapone. Mi sono divertito tantissimo. Lavorare con lui è facile perché riesce a capire nella mente quello che voglio fare e poi fornirmi gli strumenti pratici per farlo. E' un genio delle manopole e si è creata una grande chimica. Sa perfettamente quale pedale utilizzare se c'è bisogno di un suono più marcio oppure come modificare il flusso del mix. E' una fonte continua di ispirazione e ti riempe ogni giorno di informazioni su film, materiali vari e registrazioni. Un sacco di roba che è finita sul disco è diretta conseguenza di questo. A mio parere è importante avere un ambasciatore della nuova arte quando registrai qualcosa. Rispetto alle altre band so che per Bill il processo è stato totalmente diverso. Quello dei Dillinger Escape Plan è intensamente matematico quindi stavolta ha potuto rilassarsi. Per me si è trattato di una costante ricerca di sviluppare un nuovo stile a partire dal mio repertorio. Qualcosa che vocalmente bilanciasse la proposta di Mike e Bill.

A quali album vi siete ispirati in termini di produzione?
Non saprei davvero. Buona parte del processo è stato talmente istintivo che non sono state date nemmeno a Mike Sapone troppe referenze. Ascolto parecchio hip hip quindi ho preso in prestito alcune tecniche da quell'universo. Nell'album puoi trovare strumenti elettronici e samples così come l'influenza di Frank Zappa, Steve Albini e Flood nel suo modo di procedere. Proveniamo da posti molto diversi ma il matrimonio è perfetto.

Di cosa parlano 'Confessional' e 'Shoulder Gorilla'?
La prima parla di religione, sesso ed alcune sensazioni personali. La seconda invece è su un demone di cui non riesco a liberarmi.

Quali band underground ritenete interessanti?
Middle Class Rut non sono così underground ma dovrebbero avere un riscontro maggiore. Poi segnalerei i Notes To Self di Toronto e gli Happy Body Slow Brain di New York.

Dove avete rubato quel pupazzo di tigre?
Non è stato rubato! L'idea ci è stata fornita da un'artista visuale chiamata Lisa Be. L'immagine è stata catturata con l'aiuto di un fotografo di talento come Joe Bocci.

Quali sono i vostri piani dal vivo considerati gli impegni che avete con le vostre band?
Non ne ho idea. Cercheremo di suonare il più possibile e poi registreremo nuovo materiale.

(parole di Ryan Hunter)