Il tuo non è certamente un progetto facile da catalogare. Ritieni che il fatto di non potere classificare la tua musica in un certo senso possa rappresentare un freno per promuovere la band ed attrarre nuovo pubblico?
No, c'è una specie di nicchia che gioca a mio favore. Le persone che ascoltano la mia musica vengono da un percorso contorto come il mio e quindi è una perfetta unione. In mezzo secondo si setaccia la mentalità metal. Dal punto di vista della promozione non so bene come funzioni, le poche volte che ho provato ad immaginarmelo sono stato assalito rapidamente dal disgusto.

Quali sono le tue influenze principali in termini musicali ed artistici in generale?
Ho studiato storia dell'arte e sono sempre stato ossessionato dalle biografie delle band e dei politici mentre per quanto riguarda la creazione della mia musica le mie influenze non sono legate a nessuno in particolare. Girano un po' dappertutto. Potrei citare qualche nome magari del metal tape trade della fine degli anni ottanta oppure del “nuovo suono” che cominciò a circolare verso il 1966 oppure ancora del dadaismo. Andrebbero tutti bene. In definitiva è un compito molto personale trovare la vera quintessenza del movimento creativo, prenderne parte, vedere come funziona e provare ad evolversi allo step successivo. E' quello che faccio con i frammenti di conoscenza che detengono il vero potere.

Da dove nasce l'ispirazione per le parti psichedeliche?
Se penso agli album allora 'S.F. Sorrow' dei Pretty Things, 'A Saucerful Of Secrets' dei Pink Floyd, 'Behold & See' degli Ultimate Spinach, 'Surrealistic Pillow' dei Jefferson Airplane, 'The United States Of America' e 'Nuggets: Original Artyfacts From The First Psychedelic Era, 1965–1968' ma ce ne sono tanti altri. Nasce anche dall'essere surreale o sovversivo in relazione al simbolismo religioso oppure a come un segmento musicale puo' essere suonato. Posso partire con un riff e pensare che sia troppo scontato e noioso e quindi decidere di suonarlo come se stessi per essere risucchiato dal mio stesso corpo. Come se il cuore fosse un immenso buco nero. Questa specie di equazioni legate alla performance fisica a volte si legano al processo creativo così come l'ammirazione per la scena artistica di fine anni sessanta. Caos e magia applicate alla strumentazione che puoi sfidare senza lasciarti definire da quelli che sono i suoi limiti o quanto può offrirti. Il mio intento è comunicare che le fonti psichedeliche non sono solo sostanza ma la verità è che il surrealismo è tutto attorno, offouscato dalle nostre reazioni alla sua orrorifica natura.

Cosa ricordi delle registrazioni dei demo? Come ritieni i tuoi primi lavori?
Quando ho registrato il mio primo demo black metal avevo quattordici anni quindi è difficile ricordare in quali circostanze è nato. Si intitolava ' Himarnir Brenna Í Óðins Auga' ed era pieno di roba orribile. Due anni più tardi ho registrato il demo ' Ave Nokturnum' e dato il via agli Afsprengi Satans. Proponevamo una sorta di war metal ma dopo qualche mese cominciammo a suonare death poco ispirato a causa dell'aggiunta di membri che non erano appassionati di black metal. Questi compromessi nascevano dal fatto che c'erano pochi musicisti di quel tipo ed il death era una specie di campo giochi. Potevo scrivere testi satanici e antiteistici ma musicalmente dovevo comunque scendere a compromessi. Ricordo un gruppo come gli Svartidauði e come mi sentivo a vederli dal vivo. Ero su una nave fantasma e non riuscivo a cambiare rotta ed il mio interesse creativo stava costeggiando. Ad un certo punto mi sono trasferito a Londra per studiare e ho cominciato a creare musica da dentro di me. Non c'erano secondi fini e tutto quello che ho registrato è finito nello split con gli Haud Mundus. E' stata una rinascita catartica.

Quando ti sei reso conto che era venuto il momento di focalizzarti su un progetto reale e trovare un'etichetta?
Avevo mollato l'idea di essere pubblicato dopo avere bruciato un paio di contratti con piccole etichette. Alla fine facevo musica per me stesso e lasciavo che ad ascoltarla fossero pochi amici. Uno di questi ha organizzato lo split e ho cominciato a spedire dei pacchetti a quelle che ammiravo. Per rispondere alla tua domanda per me il progetto è sempre stato reale. Magari non per il mondo.

Adesso prova a recensire le canzoni dell'album per i nostri lettori..
Sex Augu, Tólf stjörnur – Dal punto di vista lirico potrebbe essere inserita nel calderone dell'espressione visiva di 'L'Inferno' (1911). Lucifero possiede tre facce, aprire il terzo occhio può essere una buona cosa ma il campione spirituale non riconosciuto di tutti i creatori vede il mondo in maniera caleidoscopica considerati i suoi sei occhi. Il pezzo è un'invocazione della distruzione assoluta ricondotta ad un'anima che è lasciata nel tormento per l'intera esistenza. E' sufficiente ascoltare il finale di 'Sex Augu, Tólf Stjörnur' per capire il motivo per cui ho scelto Bjarni Einarsson come batterista. E' un musicista fantastico e ha alzato l'asticella con la sua performance che spinge al caos totale.
Djöflasýra – L'acido del diavolo cerca di fare luce con gli allucinogeni per poi negare l'accesso ad altre porte e farci ingoiare da bocche immense. Non solo un brutto trip ma il peggiore dei trip. Essere pervertiti dall'agenda di qualcun altro, trasformati per incantesimo e spinti verso il basso contro la propria forza. Credo che nessuno sia preparato ad accettare di essere lacerati ed affrontare il vuoto. E' una specie di darwinismo lisergico. Originariamente questa canzone aveva una sezione doom che poi è stata rimossa.
Á Altari Meistarans – Il tema ricorrente è quello della delusione che si manifesta conoscendo la verità mentre la saggezza ferale che risiede nell'animale presente in ognuno di noi è in sintonia con il mondo che ci circonda. Noi pensiamo solo in relazione alle strutture che abbiamo costruito e quindi la conoscenza primordiale non è mediata da esse. Arriva quando la nostra mente è libera da quell'ingombrante modello di pensiero. Siamo qui sulla Terra sull'altare di una grande forza che scombina qualunque piano. Musicalmente si tratta di un residuo di una canzone a cui avevo lavorato con un quintetto psych rock che poi non è andato avanti.
Iður Úti – E' più importante il creatore o chi usufruisce del lavoro? Se fate un passo nel mio regno siete anche voi possessori di tutto ciò? Qual è lo scopo delle interiora della creazione sia che si tratti di microcosmo o macrocosmo? Tutti gli ideali al di fuori dell'aspetto creativo sono alimenti per vermi. In definitiva quando il sole si spegne e l'universo si raffredda lasciando solo spazio nero cosa accade? Con questo non voglio dire che non concedo alcun credito al fruitore finale ma intorno vedo solo distruzione graduale. Nella stessa canzone vi è una costruzione di slancio che poi viene smentita. L'inizio è affidato ad un violoncello che sfuma in una parte di chitarra con vari campioni ed altri passaggi atmosferici. A quel punto puoi trovare chitarra, batteria e basso in abbondanza.

Quanto ti consideri vicino al black metal ortodosso?
La musica psichedelica ha gli stessi fondamenti di verita'. Ogni stage di realtà è collegato all'altro così come la magia si manifesta di colpo dagli abissi con allucinogeno stupore e condiziona la propria percezione. Le verità microcosmiche sono uguali a quelle macrocosmiche sull'assoluto. Ci sono pochi musicisti che cercano di persuadere l'ascoltatore e scolpire teste di dio come veicoli per le emozioni generate.

Che tipo di ruolo svolge la religione per la tua arte? A cosa si rifanno in genere le liriche?
Sono i blocchi di costruzione dei simboli richiesti per fare una lista di riferimenti, Senza ignoranza e oppressione potremmo aspirare alla conoscenza ed alla libera verità? La mia teurgia è in definitiva il culto del vuoto, l'ad nihilum e quindi buona parte dei suoni provengono da quel calderone. Musicalmente dovremmo tutti aspirare al caos del rumore e teologicamente al nulla ma per mezzo dell'intelligenza possiamo non abbandonarci totalmente in modo che il viaggio abbia un significato personale.

Quanto tempo hai impiegato per comporre e registrare 'Feral Wisdom'?
Non ne ho idea onestamente. Circa sei mesi direi. Buona parte del lavoro è consistito nell'aggiungere layers più che in vera e propria composizione.

Ti sei ispirato a qualche album in particolare per la produzione?
L'idea era quella di ottenere un suono indipendente. Qualcosa che fosse quasi incurante dell'ascoltatore casuale nella sua densità ma con piccoli elementi nascosti che aspettassero solo di essere esumati. Se potessi compararlo all'albero della conoscenza, le radici sono nel black metal tradizionale e le diramazioni nel caos cosmico dell'incertezza tonale. L'obiettivo era quello di collegare insieme i due mondi del black metal e della psichedelia.

Sei felice o infastidito dall'hype che si è creato attorno alla musica islandese negli ultimi tempi?
Se parli di quello che si è sviluppato attorno ai Sigur Rós ed a simili permutazioni musicali sono infastidito solo dal fatto che la combinazione tra elevator music e torura è diventata un tale hit. La cultura underground è sempre ricca di esperienze creative. Di recente ho ascoltato l'album dei Carpe Noctem e aspetto con ansia quello dei Sinmara. Gli Svartidauði rappresentano sempre un'ispirazione ed anche Vansköpun è meritevole di segnalazione.

'Feral Wisdom' è esclusivamente in islandese. Perché hai abbandonato l'inglese?
Era pensato per essere un album personale quindi col tempo ho realizzato che non avrebbe avuto personalità altrimenti ed era troppo tardi per tornare indietro. Usare la lingua nativa a mio avviso è più immediato perché non devi soffermarti a riflettere quando cerchi alcuni giochi di parole. Meglio essere il martello invece che l'incudine ma anche lavorare con l'inglese può rappresentare una sfida interessante.

Stai lavorando ad altri progetti attualmente?
La mia collaborazione con gli Haud Mundus è vecchia di sei anni e quindi spero di realizzarne altre in breve tempo. Ho quasi terminato la preparazione per il prossimo album che mi sta ossessionando al mondo. Sarà un ritorno allo stile di 'Oblivion Appositus' mixato con la morfina.

(parole di H.V. Lyngdal)