Quali sono storie avete deciso di raccontarci?
E' come se fosse un video musicale continuo. 'War Room Stories' raccoglie un pò tutto quello che ci è successo in oltre un anno trascorso lontano da casa. Sono ritratti di persone che abbiamo conosciuto viaggiando e che hanno catturato la nostra attenzione nonostante la loro apparente normalità. Quando sei in tour ti imbatti in personaggi bizzarri e capisci subito che Brooklyn o Parigi piuttosto che Sidney sono realtà culturali totalmente diverse.

Come descriveresti il vostro sound a chi ancora non vi conosce?
Mi piace definire la band con il termine post internet. Questo perché dieci anni fa certa musica non sarebbe potuta esistere. Capisco chi deve catalogare ogni cosa per poterne parlare ma preferisco lasciare all'ascoltatore la libertà di interpretare quello che abbiamo da dire. Non importa che sia punk, elettronica o indie.

Ritieni che la tecnologia si stia evolvendo nell'ottica di un songwriting migliore?
Posso dirti che dopo due album sappiamo muoverci meglio all'interno dell'elettronica e ci rendiamo conto di cosa significhi essere una band moderna. Non è complicato apparire alla moda quanto trasmettere messaggi contemporanei come sono riusciti a fare The Smiths e Joy Division in anni insospettabili. Conosco molte persone ossessionate dalle novità ma sull'album puoi trovare numerosi elementi old fashioned come l'orchestra, cori gospel e r&b e suoni vintage.

Cosa volevate cambiare rispetto a 'Other People's Problems'?
Le canzoni sono nate da sè e fino all'ultimo momento non eravamo sicuri di quale direzione avrebbero preso. Non c'era quindi un'idea particolare all'indomani dell'uscita del primo album. Secondo me ci siamo evoluti semplificando le melodie che sono davvero accessibili ma supportandole con un approccio compositivo più classico al quale in fase di arrangiamento ha contribuito la Macedonian Radio Symphonic Orchestra. In passato c'eravamo più concentrati sulle atmosfere e le vibrazioni trasmesse dai samples.

Sembrate a vostro agio con il formato ep. Quanto è stato difficile focalizzarsi su un altro full length?
L'ep è molto utile per dare un'idea di quello che sta facendo la band in un preciso momento. E' sufficiente inserire due o tre pezzi più o meno simili per trasmettere un forte messaggio senza spese eccessive oppure un eccessivo dispendio di energie. Un album è come un quadro. E' curato in ogni particolare e tramite i dettagli riesce ad infondere a chi lo ascolta la visione completa della band. Le canzoni di 'War Room Stories' hanno cominciato a svilupparsi un anno e mezzo fa e devo ammettere che il processo è stato più complesso di quello che avrei creduto. In pratica abbiamo vissuto all'interno dell'album, continuando a cambiare fino ad ottenere il prodotto finale. Abbiamo iniziato le registrazioni a Londra e poi siamo andati alla Funkhaus di Berlino cercando di realizzare una produzione più organica possibile. Quando hai troppa elettronica finisci sempre per trovarti in difficoltà a trasportare i pezzi dal vivo mentre in questo modo ogni performance è ampliabile a nostro piacimento.

Sei più legato a Londra o Berlino?
E' difficile rispondere perché sono due ambienti quasi all'opposto. In Germania abbiamo registrato in una vecchia radio comunista e lo scenario sembrava quello di una pellicola di David Lynch con amplificatori e mixer degli anni cinquanta.

Allora mettiamola così. Sono più belle le ragazze di Londra o di Berlino?
La ragazza più attraente che ho conosciuto a Berlino è italiana. Viene da Venezia ed è una di quelle persone di cui ti parlavo prima. In apparenza normale ma in realtà molto intelligente e capace di leggere il mondo come si sta evolvendo attualmente.

Di cosa parla 'Got Well Soon'?
Il testo si riferisce al tipico gruppo di amici nel quale tutti vogliono divertirsi o drogarsi ad ogni costo. E' come un'ossessione. Una fame a cui è impossibile resistere.

Siete affascinati da altri gruppi britannici come Raime e Mount Kimbie che stanno cercando di mixare le atmosfere tipiche del post rock con l'elettronica moderna?
E' una tipologia di sperimentazione che un tempo non esisteva. Può essere molto pericoloso usare certi strumenti ma ci sono artisti che stanno ottenendo risultati fantastici. Oltre a quelli che hai citato un altro è Ghostpoet. In passato abbiamo remixato Tricky, Temper Trap e Lana Del Rey proprio per confrontarci con realtà diverse dalla nostra e lo faremo anche nei prossimi mesi. Non posso anticiparti nulla ma a fine primavera avremo una collaborazione molto importante in uscita.

Quali sono state le esperienze dal vivo più avvincenti finora?
Ricordo una data a Montreal. Il posto era piccolo ma molto caldo e ci hanno amato dal primo all'ultimo momento. Due mesi fa invece abbiamo suonato a Melbourne mentre sullo schermo trasmettevano dei film indipendenti. In pratica noi eravamo la colonna sonora ed è stato veramente interessante.

(parole di Roman Rappak)