Quali sono i tuoi luoghi preferiti a New York? C'è qualche posto dove ami rifugiarti?
Direi Central Park, specialmente Wagner’s Cove dove mi sono sposato, il faro di Roosevelt Island ed i community gardens di Lower East Side.

Ti piace visitare musei? Sei un fan dell'arte contemporanea?
Sì certamente. Adoro soprattutto MoMa e Guggenheim ma anche Whitney e Metropolitan non sono male. Di arte contemporanea mi piacciono Andy Warhol e Basquiat perché sono così “newyorkesi”.

Dove compri i tuoi vestiti vintage?
In realtà avrei bisogno di trovare un nuovo negozio. Prima andavo da Cheap Jacks, Tokyo 7 e Metropolis.

Quanto tempo hai impiegato per comporre e registrare il nuovo album?
L'album contiene alcune canzoni nuove ed altre che hanno molti anni. Nel complesso il materiale raggruppa circa venti anni. L'idea dell'album è nata quando vivevo in Olanda ma il mio studio e tutti i miei musicisti erano qui a New York quindi ho raccolto le dieci canzoni che potevo registrare senza prove.

Dove hai registrato? Che suono volevi ottenere?
Le tracce base sono state registrate ai New Calcutta Studios, proprio accanto al mio studio newyorkese. Lì mi sono poi occupato degli overdubs mentre i miei colleghi mi inviavano di volta in volta le loro parti. Le vocals sono state registrate in tre studi diversi della città ovvero Sugarbox, Ngen Room e Atomic Sound. L'obiettivo era quello di ottenere un suono estremamente organico e naturale e penso di esserci riuscito.

Puoi svelarci qualche dettaglio tecnico?
1962 Vox AC30, 1967 Marshall Plexi, 1965 Fender Bandmaster, ’64 Fender Princeton, ’67 Tele, ’59 Les Paul Jr, ’78 Es 335, ’59 Danelectro DC2, Gibson Humming bird, guild 12 string acoustic, Teisco bass, Beyer SM500 ribbon mic, Neumann U87, Sm 57 & 58s, Pro Tools e sicuramente qualcos'altro che non ricordo...

Quali sono le differenze sostanziali tra questo materiale e Steve Conte & The Crazy Truth?
Anche se in entrambi a casi ho scritto e composto tutte le canzoni, The Crazy Truth era una band di tre persone che suonavano musica che piaceva a tutti e tre. Erano più ruvidi e punk. Steve Conte NYC è invece un album scritto da un songwriter e cantastorie che deve soltanto compiacere sè stesso.

Possiamo trovare anche elementi comuni con Company Of Wolves e Contees?
Sicuramente non si tratta di “big rock” come quello dei Company Of Wolves ma nei momenti acustici puoi trovare similitudini anche con loro. Stessa cosa per Contees e Crown Jewels, l'altra band che avevo con mio fratello John. Liriche oneste, momenti poetici e melodie pop.

Sei stato l'uomo chiave della nuova era dei New York Dolls e adesso anche il principale songwriter di Michael Monroe. Come ci si sente ad essere sempre sotto i riflettori?
Non mi sento sotto esame perché non sono famoso. Sono un musicista, un lavoratore, un creatore ed un artigiano. Non mi atteggio come rockstar ma faccio semplicemente il mio lavoro e vado avanti.

Quanto è cambiato il tuo approccio compositivo in tutti questi anni?
Nasce tutto dall'ispirazione. Non penso sia cambiato molto. Sento una melodia nella testa e comincio a lavorarci oppure mi viene un'idea per un testo e cerco di espanderla.

L'album è ricco di collaborazioni. Ce n'è una in particolare di cui sei orgoglioso?
Amo quella con Sylvain, 'Lady Luck', e pure quella con i Mink DeVille, 'What Would I Do If I Were Me'...

Prova adesso a recensire 'She Blinds' e 'Rock And Rye Queen' per i nostri lettori..
'She Blinds' parla di un ragazzo reclutante ad amare una ragazza che rappresenta una forza positiva. E' tutto vero! 'Rock And Rye Queen' è la storia di una paio di ubriaconi. Le cose che vedi in un bar quando ti soffermi a guardare quello che fa il resto del mondo.

Qual è il tuo album preferito dei Rolling Stones?
'Let It Bleed'.

Pensi che le nuove generazioni siano in grado di capire un album come il tuo oppure è musica fatta solamente per vecchi rockers?
Spero vivamente che l'album possa essere apprezzato da chiunque ami canzoni di spessore, bell storie, melodie pop e liriche poetiche ma soprattutto l'attitudine live dei musicisti che ci hanno suonato. Non ho certo pensato di esagerare con la tecnologia e produrre un suono sterile che potesse andare bene per le radio. Agli adolescenti suonerà probabilmente vecchio ma sono cresciuto con jazz, blues e r&b degli anni trenta, quaranta e cinquanta. Sono ancora uno studente della musica. Non ho problemi ad ascoltare materiale datato se c'è personalità. Infatti il problema degli album di oggi è che non ha anima.

Qual è la migliore qualità ed il peggiore difetto di Michael Monroe?
Michael è un frontman ed un performer fantastico. Inoltre è bravissimo con l'armonica. Ha davvero un dono. Difetti? Tutti noi abbiamo difetti. Magari scrive poco ma è buono per chitarristi come me o Ginger che possono passargli canzoni valide da cantare.

Il nuovo album di Michael Monroe sarà registrato con te e Rich Jones?
Penso di sì o per lo meno questo è il piano. Non vedo l'ora di cominciare.

Ritieni che Pledge Music e siti come questo possano essere una buona soluzione per la crisi del music business?
Sì perchè fanno sentire i fans più coinvolti nel progetto invece di offrirgli un catalogo come iTunes e chiedergli solamente la carta di credito. In questo modo possono vedere un album prendere forma.

Sei un fanatico del vinile?
Non sono un fanatico ma adoro possedere album. Non ho idea di quanti ne abbia ma sono davvero tanti. Forse più cd ma posso assicurarti che ho ancora tutti i vinili che possedevo durante l'adolescenza.

Quali sono I tre dischi che a tuo parere rappresentano meglio gli anni settanta?
'Exile On Main Street' dei Rolling Stones, 'III' dei Led Zeppelin e 'Rocks' degli Aerosmith.

B&W Photos by Grayson Dantzic, Color Photo by Ami Barwell