Come si è formata la band?
Innanzitutto grazie dello spazio! La band si è formata nel modo più banale possibile, Dan ha inserito un annuncio alla ricerca di membri per formare una band. Ha risposto Api tramite il quale si sono aggregati sia John che Teo che erano sue vecchie conoscenze.

La formazione è stata subito stabile o avete dovuto cambiare qualcosa in corsa?
No, fortunatamente ci siamo trovati bene sin da subito. Si è creata immediatamente quell’alchimia necessaria affinché una band come la nostra possa andare avanti. A questa ci aggiungi unità di intenti e il gioco è fatto!

Siete entrati in contatto con Memorial Records grazie a 'Lost In A Paradox'? Quali sono le band che preferite nel loro catalogo?
No, li abbiamo contattati direttamente con “Cage the water” fatto e finito. Gli abbiamo sottoposto il lavoro e a loro, fortunatamente, è piaciuto. Avevamo ricevuto anche altre proposte ma alla fine abbiamo optato per Memorial che ci è sembrata, in assoluto, la più onesta e adatta alla nostra band. Rispondendo alla seconda domanda: senza dubbio i Warknife.

Come definireste il vostro stile? Quanto sono importanti le influenze nu metal?
Beh, il nostro stile sta a cavallo tra l’hardcore e il (nu) metal. Diciamo che l’etichetta metalcore ci sta un pochino stretta nel senso che, nonostante amiamo diverse band del suddetto genere, non ci sentiamo così affini insomma. Poi ovviamente ognuno vede quello che gli sembra più consono.

Personalmente ho sentito molto di Earthtone9 e 36Crazyfists oltre a qualcosa anche dei primi Deftones e System Of A Down. Ho dimenticato qualcosa?
Grazie dei lusinghieri accostamenti! Beh, le band che tu hai citato sono tra i nostri ascolti quotidiani per cui, inevitabilmente, si riflettono sulle nostre composizioni. Però, almeno secondo il nostro parere, si possono sentire echi di Incubus, Everytime I Die!, Refused, Raging Speedhorn, Alice in Chains e Nonpoint. Insomma una marea. Cercando sempre di rimanere ancorati a un nostro stile personale.

Quanto è complicato suonare metalcore adesso che il trend è scemato inesorabilmente?
Come dicevamo prima, non ci sentiamo una band metalcore o, almeno, nel senso che tutti danno al genere sciapo che è diventato negli ultimi anni. Suonare è sempre difficile e, per farlo in modo continuativo, è sempre più necessario fare dei sacrifici. Se si vuole cercare di “emergere” è necessario andare anche molto lontano per far sì che il nome sia sulla bocca, nelle orecchie e nel cuore di più gente possibile.

Pensate che 'Cage The Water' sia più “commerciabile” all'estero o nel nostro paese?
Si spera che possa essere commerciabile ovunque; ad ogni modo, vista la proposta, inevitabilmente l’estero sarà il nostro terreno più congeniale se non altro anche per il fatto che ci esibiamo molto più frequentemente all’estero piuttosto che in Italia.

Avete programmato delle date fuori dall'Italia?
Come si diceva prima suoniamo molto fuori dai nostri confini e la nuova stagione non sarà da meno. Abbiamo in programma date in Olanda, Svizzera, Germania, Lettonia, Estonia e Inghilterra.

Quanto tempo avete impiegato a comporre e registrare i brani di 'Cage The Water'?
Un’eternità, abbiamo cercato di far uscire il miglior prodotto possibile, in linea con le nostre pretese. Spesso ci è capitato di registrare una linea e poi rifarla completamente visto che non ci soddisfaceva al 100%.

A livello di produzione cosa volevate ottenere? Vi siete ispirati a qualche album in particolare?
Abbiamo ottenuto quello che volevamo ovverosia cercare di lasciare intatta la nostra attitudine live. Non abbiamo voluto optare per un album “artificiale” ultraperfetto e asettico bensì su una dimensione più “genuina”.

Quanto è stato importante l'ep per definire il sound del full lenght? In futuro avete intenzione di sperimentare qualcosa di nuovo oppure aggiungere ulteriori elementi?
L’ep è stato fondamentale per definire il nostro sound e le nostre idee; ci ha dato la possibilità di “sentire” a 360 gradi quello che stavamo facendo, il feeling che riuscivamo a sentire attraverso quei pezzi. Sicuramente cercheremo, in futuro, di aggiungere e di migliorarci per noi e per chi ci ascolta.

Chi si è occupato dell'artwork? Cosa simboleggiano i chiodi?
In realtà l’artwork è opera di un ragazzo svedese che ci ha “prestato” l’immagine. Nel periodo in cui stavamo lavorando alla parte grafica ci siamo imbattuti in questa immagine. L’abbiamo analizzata e sezionata per diversi giorni e abbiamo capito che rappresentava a pieno il mood del disco sia nei colori che nelle immagini. I chiodi non sono altro che gocce d’acqua cristallizzate nel ghiaccio… Cage The Water!

Dove avete girato il video di 'Aeons'?
Lo abbiamo girato in casa di un nostro carissimo amico che ci ha prestato la sua tana per girarlo! Abbiamo girato tutto in un giorno di fine marzo.

Cosa vi ha spinto a scegliere proprio quel pezzo come singolo?
Ci sembrava il più tosto da far uscire, oltre a essere l’ultimo ad essere stato scritto prima di entrare in studio. Ci piaceva e sembra stia piacendo anche in giro.

Se doveste invece scegliere un pezzo che possa rappresentare l'evoluzione della band in futuro su quale puntereste?
Quello che dobbiamo ancora scrivere.