Non ho dormito molto giovedì notte. La mattina dopo avevo ancora mal di testa a causa delle casse di Barry Can't Swim. L’arena si è riempita fin dalle prime ore del pomeriggio, subito si è visto che a livello numerico sarebbe stata tutta un’altra cosa rispetto al primo giorno, e personalmente nutrivo grandi aspettative per L'Imperatrice e The Murder Capital mentre in press zone non si parlava d’altro che del concerto dei Dizzy Mizz Lizzy. Ad inaugurare la giornata è stata Luvcat, che prende spunto sia da Nick Cave che dal cabaret. Titoli come ‘Matador’, ‘He’s My Man' e ‘Love & Money’ parlano abbastanza chiaro. Musicalmente però mi ha detto poco. Prima che L'Impèratrice si impossessasse del Nova ho avuto modo di assistere a buona parte della preparazione del palco e dell’allestimento dello show. Una produzione notevole che avrebbe meritato anche il palco dell’Astra. La band francese, in bilico tra nu-disco e electro-pop, ha da poco sostituito la cantante. L'unico dubbio era relativo proprio a questo aspetto ma devo amettere che Maud "Louve" Ferron ha superato la prova sotto tutti gli aspetti. Gran fisico, gran voce, eccellente presenza sul palco e connessione immediata col pubblico accorso in massa al Nova. Se amate il genere vi consiglio di ascoltare ‘Pulsar’, il loro terzo full lenght, ma soprattutto di andarli a vedere dal vivo. Una versione futuristica dei Nu Guinea con un tocco french pop che non guasta affatto.

Discutibile invece la scelta dell'organizzazione, tra l'altro nel giorno più debole dal punto di vista del programma, di piazzare i The Murder Capital sul palco più piccolo del festival. Il gruppo guidato da James McGovern, appena tornato nei negozi con ‘Blindness’, ha dimostrato di saper bilanciare bene l'impeto post-punk con passaggi melodici indie rock ed in generale un'attitudine live spiccata. ‘The Fall’ e ‘Death Of A Giant’ hanno aperto uno show carico di energia e durante il quale il frontman ha dialogato spesso col pubblico. On stage anche una bandiera pro-Gaza, indicata a più riprese quando è stata eseguita ‘Moonshot’. ‘Feeling Fades’ e ‘Words Lost Meaning’ sono stati gli altri apici dello show. Un peccato non averli potuti vedere su un palco alla loro altezza. Mi sono perso Emma Sehested Høeg, attrice, sceneggiatrice e anche cantante, che ha sfoggiato degli spandex anni ottanta e intrattenuto il pubblico con musica dance e coretti affabili. Senza dubbio un’immagine molto diversa da quella di Killjoy.

Irlandesi sono anche i Kneecap, ma il loro stile è marcatamente hip hop con delle maschere da gangster a completare un quadro piuttosto malato. Sono stati accolti al grido di FREE PALESTINE, FREE PALESTINE e l'atmosfera si è fatta subito bollente. A movimentare una serata abbastanza moscia e decisamente freddina, in pratica ha piovuto a tratti tutto il pomeriggio, ci hanno pensato gli Zar Paulo, freschi di conferma dopo il successo della performance dell'anno passato. I riflettori di Astra erano invece puntati tutti su Lukas Graham, già visto al Northside e anche stavolta capace di attrarre decine di migliaia di persone con la sua vena commerciale, e Dizzy Mizz Lizzy. Il gruppo danese, che ha preso spunto da una canzone di Larry Williams, ha vinto sei premi Grammy in totale, con l’omonimo debutto del ‘94 w con ‘Rotator’ del ‘96, e per gli appassionati di rock danese, soprattutto quelli che amano l’influenza grunge, è ancora un’icona. ‘Alter Echo’, l’ultimo lavoro in studio, è vecchio di cinque anni ma Tim Christensen, Martin Nielsen e Søren Friis non hanno probabilmente bisogno di nuovo materiale per accendere la nostalgia nei propri fan. Al contrario i Figurines non possono più cavalcare l’ondata indie rock come un tempo ed è arrivato il momento di dare alle stampe il quinto full lenght. Quindici anni di silenzio discografico sono troppi. A chiudere la serata, mentre al Paradis la gente era fitta, ci hanno pensato poi i Chase & Status. Saul Milton e Will Kennard sono tra i produttori dubstep e drum n’ bass più quotati nel Regno Unito e pezzi come ‘Backbone’, scritta assieme a Stormzy, e ‘Selecta’, su ‘2 RUFF, Vol. 1’ con Stefflon Don.

Di seguito gli altri report dell'evento:

INTRO - https://m.suffissocore.com/site/scspecial/136/northside-2025-intro

THURSDAY - https://m.suffissocore.com/site/scspecial/137/northside-2025-thursday

SATURDAY - https://m.suffissocore.com/site/scspecial/139/northside-2025-saturday

THE CROWD - https://m.suffissocore.com/site/scspecial/140/northside-2025-the-crowd