Prima di tutto sono curiosa di sapere a cosa appartiene il nastro in copertina. E' una videocassetta in particolare?
In realtà volevo fare qualcosa di diverso con degli schermi o comunque una televisione. Quella era stata giusto una prova per vedere come veniva fuori. A guardare tutte le idee però ci è piaciuta la bobina e abbiamo pensato che fosse di maggiore impatto con un bel colore flash invece che una foto più complessa. Alla fine abbiamo scelto la bobina con la forma più carina e sintetizzato l'idea con un'immagine semplice.

VHS è un termine ormai vintage. Avete nostalgia del passato?
E' una sigla e quindi un titolo corto e diretto. In generale siamo influenzati dagli anni ottanta e novanta e la VHS è un oggetto caratteristico di quel tempo, che rimanda all'analogico ed evoca ricordi. Siamo tutti appassionati di cinema ed abbiamo un sacco di videocassette. Andavamo molto in quel periodo ed invece adesso non si utilizzano più. E' ironico vedere che alcuni ragazzi di oggi non sanno nemmeno quello che sono.

La vostra musica combina dream pop, shoegaze e new wave. Il vostro stile è nato per puro istinto o è stato pianificato in qualche modo?
Veniamo da generi musicali piuttosto diversi. Michele è cresciuto ascoltando gothic, darkwave, new wave, Duran Duran, Depeche Mode ma anche grunge. Mara è più sul brit pop e lo shoegaze mentre io ascolto elettronica, industrial, album più sperimentali, Soft Moon e così via. Le influenze possono essere disparate. Anche Marilyn Manson, Rob Zombie, i film di Kim Ki Duk e la cultura orientale. 'Lurex' per esempio è nata leggendo un libro di Isabella Santacroce. Eravamo partiti con l'idea di suonare darkwave poi ci piacevamo le chitarre ed abbiamo cominciato a lavorare sulle voci. Suonando insieme è venuto fuori lo stile di adesso. Il pubblico di riferimento non è un problema che ci siamo posti. Attualmente si ascolta molto quello che passano i talent show, non c'è più la spinta ad ascoltare la radio o guardare trasmissioni musicali con l'idea di scoprire qualcosa. Le generazioni più giovani potrebbero ascoltarci per altri motivi come la musicalità della voce, le atmosfere o il ritmo delle canzoni.

Vi piace essere definiti dark?
Non siamo un gruppo dark anche se abbiamo quelle influenze. I nostri temi non sono allegri ma nemmeno romantici nel senso gotico. Insieme al direttore artistico Lorenzo Montana' abbiamo discusso molto sul fatto che non volevamo essere catalogati come gruppo dark e di conseguenza avere più possibilità. 'Jukai' è costruita su un'atmosfera decadente, 'Polaroid' è un più un pezzo alla Slowdive mentre 'Preghiere & Decibel' e 'Slow Motion' sono più elettronici e non c'entrano nulla col dark.

Come nascono le vostre canzoni?
Partono da una linea vocale, da un giro di basso o da un riff di chitarra e poi passano attraverso tre stili diversi. Ognuno di noi aggiunge qualcosa e abbiamo almeno 5-6 versioni di ciascuno dei nostri pezzi. Per esempio 'Siderofobia' è cambiata tante volte. Il primo approccio in ogni caso è istintivo.

Quando avete cominciato a comporre il materiale per il vostro primo disco?
'Siderofobia' e 'Luna Park' sono state le prime canzoni che abbiamo composto. Anche 'Benzedrina' è nata molto presto. Siamo un gruppo atipico perché abbiamo portato l'album in giro prima di pubblicarlo. Suonando ci siamo resi conto che alcune idee andavano modificate o sviluppate in maniera differente. A quel punto abbiamo registrato. In pratica abbiamo creato attesa per un anno e mezzo.

Dove avete registrato? Vi siete ispirati a qualche album in particolare per la produzione?
Al Boat Studio Recording di Calderara di Reno con Marco Paradisi. Quando componiamo musica smettiamo di ascoltare altro materiale e preferiamo concentrarci sulle nostre canzoni quindi direi di no. Poi è chiaro che qualche influenza possa essere stata assorbita a livello individuale.

Avete scelto 'Polaroid' e 'Slow Motion' come singoli. Quali sono gli altri passaggi chiave dell'album a vostro parere?
Su 'Polaroid' eravamo tutti d'accordo mentre 'Slow Motion' è stata scelta dall'ufficio stampa. E' stato sicuramente difficile perché ogni canzone è speciale, ognuna racconta qualcosa. Abbiamo quasi litigato per arrivare ad una decisione.

Dove avete girato il video di 'Polaroid'?
E' stato girato interamente a Roma. Abbiamo cercato di non fare una cosa troppo dark.

Ritenete che questo disco possa ottenere maggiore riscontro in Italia o all'estero?
Non sappiamo cosa succederà. Certamente ci piacerebbe avere anche riscontri all'estero. Essendo la casa discografica svizzera speriamo di avere l'opportunità di fare qualche data fuori dall'Italia. Anche perchè qui ascoltano My Bloody Valentine e basta eheh..

Ci sono altre realtà competitive come la vostra nel nostro paese in questo momento?
Siccome siamo una specie di ibrido non vediamo tanto le altre band come concorrenti. Con altre band che conosciamo cerchiamo di andare contro alla competitività supportandoci a vicenda.

Questa sera suonerete di spalla ad una leggenda della new wave italiana come i Neon. Qual è il vostro pezzo preferito dei fiorentini?
E' impossibile scegliere un solo pezzo quando si parla dei Neon. Hanno praticamente dato vita alla new wave in Italia. Stiamo parlando del '78 non di qualche anno fa. Con loro faremo altre tre date. Siamo un po' dispiaciuti perchè stasera non potremo usare il proiettore per passare delle immagini sullo sfondo. Sono una parte importante della nostra performance e l'obiettivo da parte nostra è quello di coinvolgere lo spettatore e trasportarlo in una specie di trip. E' un gioco di immagini e luci che controlliamo a seconda del pezzo che siamo suonando. Un mix di colori e figure astratte.

Ritenete che la vostra proposta sia cinematica?
Assolutamente sì. In tutto quello che facciamo, dai concerti ai video, le idee sono molto legate al cinema.