Un bellissimo digipack con rifiniture dorate introduce il quarto full lenght del duo post black metal formato da Matthias "MS" Sollak, un tempo attivo coi Bifröst, e Michael "JJ" V. Wahntraum, che abbiamo apprezzato di recente nei Karg. Se ‘III – Trauma’ aveva lasciato un po' interdetti perché sostanzialmente andava a riassumere quanto proposto fino allora con un suono più oscuro e meno affabile, ‘Arson’ è tutt’altro. Siamo infatti al cospetto di una gemma nera, di un grandioso connubio tra metal estremo e post rock con una cura maniacale per gli arrangiamenti e le parti atmosferiche. Il potere cinematico di alcuni passaggi è evidente, così come il fatto che l’album potrebbe essere anche considerato una sola canzone da ascoltare dall’inizio alla fine, e il mixaggio di Daniel Fellner mette in luce la perizia dei musicisti, ai quali si è aggiunto in studio Kerim “Krimh” Lechner (Septicflesh, Behemoth). ‘You Are The Scars’ e ‘Tomb Omnia’ sono state scelte per anticipare la release online ed in effetti sono tra le tracce più esplicative del lavoro. A queste aggiungerei ‘The Graves We’ve Dug’, un malvagio incrocio tra The Great Old Ones e Sunn O))), e ‘Voidgazer’ che pare scritta apposta per resuscitare i morti in sede live. Alcune referenze allo swedish death completano un quadro sonoro insalubre, geniale e mai scontato nel quale ognuno di voi, magari a livelli diversi, riconoscerà qualcosa di se stesso. Un viaggio nei propri incubi, nelle pericolose certezze che l’inconscio spesso ci fa scoprire.