Sono pronti al grande salto i livornesi. Il loro secondo disco, prodotto da Federico Nardelli, è un viaggio stimolante nella storia della new wave e nella fragilità del cantautorato di casa nostra. Un viaggio che vi costringerà a riascoltare ‘Uomo Dei Sogni’ dei Moda, ‘Amsterdam’ dei Diaframma e altri pezzi che hanno segnato in maniera indissolubile il mito degli anni ottanta. Nel dark pop, come lo chiamano loro ‘Nuovo Pop Italiano’, dei Siberia troverete anche affinità con i Baustelle ma è la personalità del quartetto ad emergere mentre la scaletta scorre solenne e poetica. Se il debutto ‘In Un Sogno La Mia Patria’ era maggiormente ancorato a certi stilemi, non solo sonori ma anche letterari e cinematografici, in questo caso siamo al cospetto di materiale composto in totale libertà creativa da chi è consapevole del proprio talento ma non desidera finire intrappolato in alcuna catalogazione. La voce di Eugenio Sournia rammenta quelle di Luigi Tenco e Miro Sassolini, appena tornato nei negozi col magnifico ‘Del Mare La Distanza’, ma soprattutto permea di luce oscura ogni tratto del disco. Una sorta di fascio nero, chiamato a rendere ancora più cupo l’ambiente dintorno, che esalta ebbrezza, decadenza, estetica gotica e paranoia. Il leader ha lavorato parecchio sul suo linguaggio e, sebbene alcune derive anglosassoni emergano di tanto in tanto (su tutte ‘Yamamoto’ e ‘Strangers In The Field Of Love’), il suo approccio è più sfacciato e invasivo. Non segue molte regole ma quelle che segue lo spingono a livelli rari da raggiungere anche da cantanti più navigati di lui. Un punto di forza per i Siberia e una speranza per chi ancora crede in una scena italiana che troppi scossoni ha subito nel tempo per potersi reggere da sola sulle proprie gambe. I ragazzi forse non saranno in grado di scappare da questo mondo eppure canzoni come ‘Cuore Di Rovo’ e ‘Epica Del Dolore’ vanno oltre qualunque confine, sfuggono e lasciano sfuggire. A tratti sono dolorose, secche e violente, in altri frangenti delicate e quasi sussurrate come se il loro messaggio dovesse passare a poco a poco. Da brividi pure ‘Tramonto Per Sempre’ che pare scritta per chi nutre difficoltà nell’amare una donna sola e si fissa in testa col suo verso iniziale. “Quando avevo diciassette anni una stella durava per sempre. Ora resta nel cielo una notte, cicatrice che parte dal ventre..”