Una furia incontrollata quella sprigionata dagli svedesi che propongono un mix ferale tra il sound che ha reso celebri nel mondo formazioni come At The Gates e Carnal Forge (ma anche band seminali quali Grotesque, Nifelheim e Ceremonal Oath) e l’heavy metal degli anni ‘80. Il risultato è una manciata di tracce aggressive e melodiche, prodotte da Fredrik Nordström, che evidenzia l’ottimo stato di forma di Johan Lindstrand, ex One Man Army And The Undead Quartet, e il contributo degli ultimi arrivati ovvero il chitarrista Robin Sörqvist e il drummer Henrik Axelsson, attivo anche negli Implode. L’impeto di ‘Iron Crown’, primo singolo che ha anticipato di un paio di mesi la release del full lenght, si ritrova pure in ‘Destroyed By Madness’ e ‘Where My Grave Shall Stand’ che sembrano scritte appositamente per scatenare il pogo in tour. A tratti il tenore apocalittico delle liriche viene esaltato da stacchi ritmici forsennati, riff thrash e chorus potenti. In altri frangenti prevale l’amore per gli Iron Maiden e un approccio più rock n’ roll e diretto ma i The Crown vincono in ogni caso e ‘Cobra Speed Venom’ si rivela uno dei loro lavori più completi e significativi.