Prima di tutto “The Last Drop Of Blood” è un gran disco rock in un periodo in cui di dischi rock validi ne escono veramente pochi. In secondo luogo, il primo vinile edito dalla Vrec è un piccolo gioiello prodotto da Shawn Lee, conosciuto per aver lavorato con artisti del calibro di Jeff Buckley e Amy Winehouse, nel quale le caratteristiche più pure e radicali del genere si mischiano a suggestioni da colonna sonora e un pizzico di elettronica. I veronesi non sono musicisti di primo pelo (Facciascura, Ranj e Claudia Or Die) ma il progetto in questione rappresenta senza dubbio la loro espressione più matura e potente. La copertina di Francesco Cappiotti introduce l’ascoltatore tra canzoni fuori d’epoca, ambientazioni pulp, desert sessions e blues di palude. L’uso dei synth non è mai banale, 'Cut Wire' apre le danze con un riff categorico e quell’andamento barcollante che ha fatto la fortuna dei Queens Of The Stone Age mentre ‘The Bad One’ e ‘Thorn’ mettono in luce le qualità vocali di Carlo Cappiotti. Fin da subito si evince il profilo internazionale della release ed a questo punto è lecito aspettarsi un'attività live che possa permettere alla band di sdoganare la propria proposta.