Sinceramente non so dirvi cosa facciano i canadesi. Garage rock forse. Indie punk anche. Quello che posso dirvi è che ‘Super Mega Ultra’ è una figata assurda e che al suo interno troverete tanta di quella psichedelia da farci dieci dischi stoner. Da una parte abbiamo Cam Hilborn, chitarrista e cantante che si occupa del songwriting e di rappresentare la prima immagine quando la band comincia a spaccare tutto sul palco, e dall’altra, dietro le pelli ma non certo nascosta, Aurora Evans, che con la sua foga trasmette un’energia smisurata ai brani. La line-up è completata dal chitarrista Jordan Sosensky e dal bassista Charlie Weare e si sente che i quattro hanno girato in lungo ed in largo in tour. Si sente eccome. Ogni traccia è infatti pensata appositamente per la dimensione live a dispetto di una struttura compositiva al limite del crossover, con influenze prese in prestito dagli anni settanta almeno quanto dagli anni novanta. Per certi versi il successore di ‘Stressor’ e ‘Mushroom Death Sex Bommer Party’, immesso sul mercato con lo stravagante artwork a cura di Jay Hodgson, è un disco commerciale. Lo dico perché vorrei davvero che scalasse le classifiche ma anche perché la produzione di Simon Larochette, presso lo Sugar Shack nell’Ontario, lo ha reso affabile, malizioso e travolgente quanto un disco pop. ‘Derailer’, ‘New Jazz’ e ‘Burn The Witch’ (sembra di essere davvero a Salem..) sono alcuni dei passaggi che cominceranno a ronzarvi in testa all’infinito. Alla fine vi servirà uno psichiatra, ma starete tanto bene.