L’attesa è terminata finalmente. Dopo oltre dieci anni il quartetto britannico, in cui spiccano il basso quadrato di Nick Hannon ed il guitar work maturo di Marlon King, dà seguito all’omonimo debutto e lo fa attraverso otto invettive strumentali che tracciano un percorso evolutivo che va ben oltre il tempo effettivamente trascorso. Questo perché - soprattutto grazie agli Yawning Sons ovvero il side project in collaborazione con i pionieri del desert rock Yawning Man – le commistioni con lo stoner americano e gli split con Karma To Burn, WaterWays, Hotel Wrecking City Traders e A Death Cinematic hanno permesso di percepire costante la presenza dei Sons Of Alpha Centauri nel movimento. Il riffing è devoto ai '90, lo stile percussivo flirta col post rock di Godspeed You! Black Emperor e col post metal degli Isis e il viaggio intergalattico non è mai monotono o scontato. Dopo pezzi emozionanti come 'Solar Storm' e 'Surfacing For Air', le conclusive 'Orbiting Jupiter', con le sue decadenti note di pianoforte, e 'Return Voyage', un pezzo quasi prog nell'impostazione, sembrano quasi agli opposti eppure nella mente di questi musicisti coraggiosi fanno parte della medesima visione dark.