Scrivere un grande disco è sicuramente gratificante ma può rappresentare una maledizione. Personalmente non riesco a separare la carriera come compositore di colonne sonore dell’ex Meathead da quel gioiello di trip hop che fu ‘Brooklyn Bank’ degli Here. Questa premessa perché quando l’elettronica si dirada e sceglie gli archi come i cancelli che aprono ad un mondo nuovo non posso non pensare alla seconda metà degli anni novanta, a quel lasso di tempo oscuro e sperimentale in cui nacque molto di quello che conosciamo in materia post-industriale. Con il passare delle esperienze, le melodie si sono fatte sempre più ricercate e gli stacchi ambient hanno dato vigore alle bellissime immagini di lungometraggi più o meno ambiziosi. La collaborazione con Enda Walsh (noto per aver scritto ‘Lazarus’ con David Bowie e per ‘Hunger’ di Steve Mc Queen) si rinnova prendendo ispirazione dal romanzo di Max Porter e lasciando meno spazio del solito alle fonti luce. ‘Grief Is The Thing With Feathers’ è infatti una delle opere più oscure di Teho Teardo che ha voluto al suo fianco musicisti di prima categoria come Laura Bisceglia, Giovanna Famulari, Ambra Chiara Michelangeli e Susanna Buffa. Un crescendo notevole, a metà tra ‘Music For Wilder Mann’ e ‘Bush’ di Diego Buongiorno, tra le rovine sonore condivise con Blixa Bargeld e lo sguardo lungimirante che ha sempre distinto la sua discografia.