-Core
Rammstein
Rammstein
Universal
Pubblicato il 16/05/2019 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Deutschland
2. Radio
3. Zeig Dich
4. Ausländer
5. Sex
6. Puppe
7. Was Ich Liebe
8. Diamant
9. Weit Weg
10. Tattoo
11. Hallomann
Songs
1. Deutschland
2. Radio
3. Zeig Dich
4. Ausländer
5. Sex
6. Puppe
7. Was Ich Liebe
8. Diamant
9. Weit Weg
10. Tattoo
11. Hallomann

Un disco omonimo, con un solo fiammifero in copertina a sottolineare una semplicità di fondo oltre all’amore per il fuoco, sancisce il ritorno nei negozi dei tedeschi a dieci anni di distanza da ‘Liebe Ist Für Alle Da’ ed a poche settimane dalla pubblicazione del video di ‘Deutschland’, girato da Specter Berlin e capace, ancor più di ‘Radio’, di suscitare entusiasmo e polemiche. In quelle immagini viene riassunto un po' tutto il concept dei Rammstein, la loro visione storica, politica ed artistica ma soprattutto un coraggio che li ha spinti a superare prima il crollo del Muro di Berlino, poi l’indifferenza della cultura occidentale ed infine l’ostracismo dell’industria mainstream. Per certi versi la band pare tornata all’epoca di ‘Sehnsucht’, il lavoro che l’ha imposta a livello internazionale con singoli come ‘Engel’ e ‘Du Hast’, ma senza smarrire i risultati raggiunti, in termini di produzione e songwriting, con i dischi seguenti. A sorprendere è stata la scelta di non affidarsi più alle cure di Jacob Hellner ma lasciare che alla produzione contribuisse Sky Van Hoff, già attivo con Machinemade God, Arma Gathas e Emigrate, il progetto parallelo di Richard Z. Kruspe. ‘Zeig Dich’ viene aperta dal coro dell’orchestra di Minsk e propone un’atmosfera alla Ghost che viene presto spezzata da un ritmo dispari e da parti vocali che riportano alla mente ‘Rosenrot’. Forse solo in ‘Herzeleid’ era percepibile così forte il passato di Christian "Doktor Flake" Lorenz nei Feeling B, combo punk guidato dal carismatico Aljoscha Rompe.Altri due pezzi micidiali sono ‘Ausländer’, dove un techno beat è il preludio alle solite liriche spassose, e ‘Puppe’, omaggio ai Das Ich nel quale il cantato rabbioso di Till Lindemann irrompe dopo un malinconico arpeggio di chitarra e precede un altro gigantesco riff ed il finale marziale. Nel mezzo ‘Sex’, probabilmente il pezzo più prevedibile con riferimenti oscuri ai Depeche Mode, tanto mestiere ed il tipico incedere malato sul quale sono stati costruiti i più grandi successi. Dopo la cadenzata ‘Was Ich Liebe’, il frontman lascia esterefatti in ‘Diamant’, ballata breve ma pura come l’acqua generata da un ghiacciaio, mentre ‘Weit Weg’ è libertà compositiva allo stato puro con tastieroni anni ‘80, divagazioni al limite del prog ed il cantato gotico. La conclusione spetta a ‘Tattoo’, un potenziale singolo alla ‘Pussy’ che dal vivo verrà abusata in ogni modo possibile e ‘Hallomann’, atmosfere horror, deliri strumentali e vocali e distorsioni Neue Deutsche Härte. L’ennesimo capolavoro di una formazione che non ha più niente da dimostrare e si pone trasversale a qualunque genere musicale risultando disturbante e letale come agli esordi.

Rammstein
From Germania

Discography
Herzeleid (1995)
Sehnsucht (1997)
Mutter (2001)
Reise, Reise (2004)
Rosenrot (2005)
Liebe Ist Für Alle Da (2009)
Rammstein (2019)
Zeit (2022)