Dopo il magnifico ‘Si Vuole Scappare’ e numerose performance dal vivo “sopra le righe”, era normale che le aspettative nei confronti di ‘Tutti Amiamo Senza Fine’ fossero molto alte e, nello specifico, ci troviamo al cospetto del classico album della svolta. Con l’esordio discografico le band si fanno conoscere, col secondo affinano la propria identità sonora e con il terzo si impongono in maniera definitiva sul mercato. Una formula che si è ripetuta spesso nella storia della musica e che i Siberia hanno rispettato mantenendo inalterato il profilo letterario delle liriche e spostandosi, con coscienza e consapevolezza nei propri mezzi, verso un pop piu’ educato e meno dark del passato. Figure come Ian Curtis, citato col bellissimo verso “Giuro non lo so cosa capita, devo avere dei problemi nella testa, una strana scossa mi agita come quando guardo giu’ dalla finestra Tutti i giorni quella maglia con la faccia di Ian Curtis. Me l’hai regalata tu”, e Federico Fiumani rimangono sullo sfondo ma Eugenio Sournia si conferma come un frontman tra i piu’ dotati del panorama italiano. Il suo stile è personale, il timbro unico ed il suo atteggiamento sfrontato e, solo in apparenza, indolente ben si accompagna ad un songwriting che guarda al cantautorato nei momenti piu’ riflessivi e cinematici e si affida alla tecnologia al momento di incidere con ritornelli letali e stacchi melodici in grado di piacere un po' a tutti. La sua capacità di attrarre le persone, con gli occhi e la voce, è stata tradotta in una produzione moderna eppure basata su vecchi valori, incisiva e sognante, reazionaria e per questo alternativa. Un livello di accessibilità superiore che spinge ‘Tutti Amiamo Senza Fine’ un gradino sopra i due lavori precedenti. Certo il fascino oscuro dei ragazzi verrà inevitabilmente sfumato dalla pubblicità e dalle patine colorate degli articoli che contano. Dovranno essere bravi a resistere alle tentazioni dell’industria e rimanere puri, fedeli a quella epica del dolore che li aveva resi popolari e trasversali. Di sicuro con pezzi strepitosi come ‘Piangere’ e ‘Non Riesco A Respirare’ sarà piu’ semplice.