Due album folgoranti come ‘Souvenirs’ e ‘Noir’ ed in seguito qualche problema legale che ha costretto i francesi ad aggiungere uno stupido suffisso, un po' come fecero i Ghost qualche tempo fa. La sostanza però non è cambiata e l’ibrido tra djent e metalcore che tanto ci aveva conquistato in passato, adesso è ancora più maturo ed elaborato con arrangiamenti che denotano una preparazione tecnica fuori dal comune. Il chitarrista Florestan Durand ed il frontman Matteo Gelsomino sono i punti di riferimento palesi di una line-up che può vantare anche una sezione ritmica estremamente duttile e dinamica come quella formata da Nicolas Delestrade e Amael Durand. ‘C’est La Vie’ è un lavoro in studio che conferma i Novelists ai vertici della scena parigini, che di recente ci ha regalato gruppi come Rise Of The Northstar e Betraying The Martyrs. L’assenza di Charles-Henri Teule non si sente, le influenze di While She Sleeps e Currents sono sempre più evidenti ed in scaletta brillano ‘Deep Blue’, ‘Modern Slave’ e ‘Human Condition’. La speranza è di vederli presto dal vivo dalle nostre parti per misurare sulla propria “pelle” i progressi degli ultimi anni.