La copertina del nuovo disco degli olandesi mi ha subito fatto pensare alla serie televisiva Mad Men, che tratteggiava le vite dei dipendenti di una famosa agenzia pubblicitaria. Un modo sicuramente inusuale di introdurre un album in cui retaggi symphonic metal e pop vengono fusi con stacchi ritmici tipici del metal moderno e influenze alternative rock. Superare i Within Temptation sarà difficile ma Charlotte Wessels, in termini di bellezza e range vocale, non teme confronti con le colleghe più affermate ed una ballata come ‘Ghost House Heart’ - il cui video è stato girato in un’ambientazione magica come quella del Woolton Hall di Liverpool che risale al 1704 - vagamente reminiscente del periodo d’oro degli Evanescence, è senza dubbio una carta importante da giocare. Anche lo stile del tastierista e fondatore Martijn Westerholt si è evoluto parecchio e soltanto il futuro ci dirà se gli appassionati di symphonic metal si stancheranno degli ammiccamenti commerciali e di una serie di arrangiamenti più deboli (‘To Live Is To Die’). La produzione è in ogni caso di eccellente fattura e nella tracklist trovano posto sia passaggi di stampo moderno (‘One Second’ e ‘We Had Everything’) sia composizioni epiche e magniloquenti, che riportano alla mente gli inizi carriera (‘Burning Bridges’ e ‘The Greatest Escape’). Il mixaggio è stato effettuato da Jacob Hansen, Yannis Papadopoulos dei Beast In Black appare in ‘Vengeance’ e tra gli ospiti troviamo anche la violinista Shir-Ran Yinon, che ricordiamo pure con gli Eluveitie.