Su qualsiasi speciale sul death metal melodico dovrebbe esserci un’analisi sul percorso artistico di Tuomas Saukkonen e su tutti i suoi progetti. Sette anni fa il musicista finlandese ha sciolto le altre band e si è dedicato in maniera esclusiva ai Wolfheart. Se da una parte gli spunti di ingegno che trovavamo nei dischi dei Before The Dawn o dei Black Sun Aeon ci mancano, dall’altra è innegabile che ogni disco dei Wolfheart sia stato migliore dell’altro. Una crescita sia a livello compositivo che in termini di produzione che trova il suo culmine con questo bellissimo concept sulla Winter War e la passione per le terre più fredde del Nord Europa. In ‘Wolves Of Karelia’ troverete ricordi di guerra, cadaveri scoperti dopo ottanta anni (‘Ashes’), foreste infinite, laghi ghiacciati, neve e lupi. Il contratto con Napalm ha alimentato ulteriori ambizioni ed il successore di ‘Constellation Of The Black Night’ non presenta punti deboli. Una novità è l’ingresso in line-up di Vagelis Karzis, ex chitarrista dal vivo dei Rotting Christ, Non proprio una novità ma sicuramente un aspetto di rilievo è la scelta di alternare pezzi aggressivi come ‘Hail Of Steel’ e ‘Reaper’ con altri più atmosferici e ricci di dettagli acustici come ‘The Hammer’, ‘Horizon On Fire’. In scaletta c’è anche spazio per l’interludio strumentale ‘Eye Of The Storm’.