Il supergruppo di matrice teutonica che vede protagonisti Henjo Richter e Michael Ehré dei Gamma Ray ha dimostrato reale unità di intenti e Gianbattista Manenti, ex-Love.Might.Kill, ha superato la prova confermando solidità e doti melodiche fuori dall’ordinario. Se ‘Rise’ si era assestato su livelli decisamente superiori all’omonimo debutto, ‘Pride’ più o meno è della medesima sostanza del suo predecessore e l’ibrido tra power metal e hard rock vitaminizzato, con grande attenzione per i disegni armonici, funziona per quasi tutta la scaletta. ‘The New Pandora’ apre le danze con due pezzi radiofonici come ‘Hands Of Time’ e ‘Line And Sinker’ per poi mostrare maggiore aggressività con la seguente ‘We Don’t Need Them Here’. Le tastiere di Sascha Onnen sono spesso in evidenza nel missaggio di Achim Köhler e, quando l’elettricità ha la meglio sul desiderio di scrivere un singolo memorabile, c’è anche spazio per il divertimento. ‘Damn Nation’ e ‘You Don’t Walk Alone’ tradiscono le radici del chitarrista e nel complesso ‘Pride’ compie il suo dovere, mantenendo i The Unity sul mercato con un’altra manciata di canzoni discrete.