Sono sicuro che il successore di ‘Cobra Speed Venom’ troverà posto nelle playlist metal di dicembre di un po’ tutte le maggiori riviste specializzate e già adesso si candida ad essere il disco dell’anno per l’etichetta fondata da Brian Slagel. Non solo, ‘Royal Destroyer’ è un album death metal spettacolare ma gli svedesi sembrano avere trovato stabilità dopo aver ripreso la loro attività con convinzione in tempi recenti. Prima ‘Death Is Not Dead’, poi appunto ‘Cobra Speed Venom’ e adesso undici tracce, tra le quali spiccano le spaventose ‘Baptized In Violence’, ‘Ultra Faust’ e ‘Beyond The Frail’. Johan Lindstrand, ex One Man Army And The Undead Quartet, è una furia al microfono e quando parte ‘Let The Hammering Begin!’ è evidente che non ci sia più scampo per nessuno. Titoli come ‘Motorhead’ e ‘Scandinavian Satan’ fanno anche sorridere e dietro a quel sarcasmo si nasconde il guitar work brutale di Robin Sörqvist e Marko Tervonen. Il basso di Magnus Olsfelt è gigantesco e domina soprattutto nei pezzi più lenti e doom quali ‘Glorious Hades’ e ‘We Drift On’, supportato alla grande dal formidabile drummer Henrik Axelsson, attivo pure negli Implode. Il consiglio è di fare vostro quest’album, non solo nel caso siate fanatici di At The Gates e Carnal Forge, e magari l’edizione giapponese che contiene la bonus track ‘Absolute Monarchy’ ed il demo di ‘Dawn Of Emptiness’, traccia apparta su ‘Possessed 13’.