Non è consueto trovare una progressive sludge band nel roster dell'etichetta fondata da Brian Slagel ma se uno dei fautori del successo di Slayer e Metallica si è messo in testa di distribuire gli scozzesi un motivo ci sarà. Il secondo lavoro dei Dvne è in effetti motivo di interesse, sia per come è stato pensato, con molteplici stratificazioni ed una accentuata densità sonora, sia per come è stato prodotto da Graeme Young (Idlewild), con accenti sulle esplosioni ritmiche e sulle tastiere della nuova arrivata Evelyn May. Il successore di ‘Asheran’ è infatti alquanto imprevedibile e vive di continui contrasti; a tratti le chitarre di Victor Vicart e Dan Barter passano in secondo piano ed in altri frangenti sono in assoluta evidenza nel mixaggio. Atmosfere sci-fi, synth anni ‘80 e retaggi di Mastodon e The Ocean arrichiscono una scaletta che vede la partecipazione di Lissa Robertson in alcuni dei brani migliori ovvero ‘Omega Severer’, ‘Asphodel’ e ‘Weighing Of The Heart’. Probabilmente siamo al cospetto del classico disco di transizione e sarà curioso vedere come i Dvne proseguiranno la loro carriera in un’industria musicale che non ammette sbagli.