Ad un anno di distanza da ‘Monoqueen’, il duo originario di Reno, Nevada si rimette in gioco con una decina di canzoni mixate da Devin Townsend. Il viaggio mentale, tra prog metal, synth pop e crossover è assicurato e in scaletta non troverete una traccia uguale all’altra. Le parti vocali sembrano scritte per un disco dei Tears For Fears e non per un disco della Prosthetic (Body Void, Dawn Ray'd) e Kirk Witt e Matt Vallarino fanno di tutto per apparire originali ed in controtendenza con tutto e tutti. L’artwork realizzato da Gawank Kusumo ben si adatta ad una release bizzarra e ricca di groove, elettronica ed inventiva. ‘Khera’ e ‘Prostitute Part II: Pretty Woman (Makes Money)’ sono i manifesti di un approccio ballabile e alquanto dark, la cui efficacia sta crescendo di uscita in uscita. Decisivo sarà come i Four Stroke Baron riusciranno ad imporre la propria materia sonora in un mercato più difficile ed esigente come quello del Vecchio Continente, ma il potenziale del progetto è evidente e ‘Classics’ possiede tutto ciò che serve per aumentare la fanbase. La chiusura spetta alla marziale ‘Russian Thought Experiment’ - che vede la partecipazione dei NXOV – e di sicuro alla fine dell’ascolto l’umore generale non è peggiorato.