Giunge finalmente nei negozi la registrazione del live che i tedeschi hanno promosso in streaming a marzo. In piena sospensione dell’attività live il gruppo ha infatti omaggiato ‘ Phanerozoic I: Palaeozoic’, per chi scrive l’anello di congiunzione tra ‘Precambrian’ e ‘Heliocentric/Anthropocentric’, suonandolo per intero al Pier2 di Brema. L’inizio dello show è semplicemente folgorante e le atmosfere espanse fino all’inverosimile, d’altra parte non va dimenticato che l’album in questione è stato registrato, oltre che agli Hidden Planet Studios, ai Sundlaugin Studios ovvero il luogo magico in cui i Sigur Rós hanno completato i loro capolavori. Robin Staps è la solita macchina ma a sorprendere fin da ‘Cambrian II: Eternal Recurrence’ sono un Roïc Rossetti in grande forma ed un Paul Seidel irresistibile dietro le pelli e anima di un collettivo che sa costruire dei crescendo ritmici da brividi. Dopo le continue dissonanze di ‘Ordovicium: The Glaciation of Gondwana’ è il momento della marziale ‘Silurian: Age of Sea Scorpions’ che recita: “Shadows are passing by, sometimes they're close to catching up, sea scorpions prowl these waters. They are the apex predators, this time we won't surrender facing the unknown.” Strepitosa esecuzione anche quella di Silurian: Age of Sea Scorpions’ e ‘ The Carboniferous Rainforest Collapse’, prima dei feroci cambi di ritmo di ‘Permian: The Great Dying’ in chiusura. Per rendere ancora più speciale la release, Metal Blade ha pensato di includere anche un’altra formidabile registrazione ovvero quella, sempre online putroppo, del Roadburn Redux, dove i tedeschi si sono esibiti al fianco tra gli altri di Emma Ruth Rundle, Kayo Dot, Nero Di Marte, GOLD e Regarde Les Hommes Tomber. Nell’occasione è stato invece eseguito ‘Phanerozoic II’ e di conseguenza possiamo affermare che ‘Phanerozoic Live’ rappresenta la materializzazione più esatta e concreta della visione di una formazione fondamentale per comprendere tutto ciò che ruota attorno al termine post-metal.