Al di là delle storie divertenti di Dani Filth e consorte sui social, credo che il complimento più grande che si possa fare al musicista inglese sia quello di aver saputo portare avanti con intelligenza e preparazione la propria creatura. Il rispetto per i propri fan e la storia della band non è mai mancato e la qualità dei dischi pubblicati è sempre stata piuttosto elevata. Questo nuovo lavoro in studio, il quattordicesimo in carriera, ricalca un po’ ‘Darkly, Darkly Venus Aversa’, che conteneva passaggi entusiasmanti alternati a frangenti un po’ monotoni. Non pensate quindi ad un nuovo ‘The Principle Of Evil Made Flesh’, ma state sicuri che anche in ‘The Screaming Of The Valkyries’ troverete momenti di soddisfazione. Singoli come ‘White Hellebore’ sono quasi tutti costruiti su attacchi di twin guitar e atmosfere cinematiche ed il ruolo della tastierista-cantante Zoe Federoff - in passato allieva di Floor Jansen dei Nightwish - è meno banale di quanto si possa pensare. Martin “Marthus” Skaroupka è spettacolare nell’accoppiata ‘The Trinity Of Shadows/Non Omnis Moriar’ e in ‘Malignant Perfection’ e anche il mixaggio di Scott Atkins risulta impeccabile. L’iniziale ‘To Live Deliciously’, se non lo avete visto su queste pagine recuperate il video di Vicente Cordero con Sasha Massacre nelle vesti di una suora indemoniata, è stata descritta come una riflessione sulla repressione religiosa, ma anche una finestra su un po' di blasfemia allo stato puro e questo sarà sufficiente a molti che stanno leggendo queste righe.