Un album magnifico, straziante e drammatico, che consacra la polistrumentista e compositrice texana nel panorama alternativo internazionale. Per certi versi, con i debiti paragoni, pare di ascoltare una sorta di versione femminile di John Grant, tanto è lo spessore delle liriche e tanto è il grado di sperimentazione che infiamma l’approccio compositivo. In scaletta si passa dall’elettronica all’hip hop, dal folk al rock, dal chamber pop al minimalismo, con uno sguardo sempre attento al messaggio da trasmettere ed al rapporto tra arte e critica sociale. ‘Regards To The End’ gode di una produzione migliore rispetto al suo predecessore, ‘This World Is Too _____ for You’, e pezzi come ‘Two Dogs Tethered Inside’ e ‘I’m Numbers’ simboleggiano l’Emily Wells di oggi, impegnata per i diritti LGBT e nelle battaglia per i cambiamenti climatici. ‘Come On Kiki’ è dedicata allo sculture Kiki Smith, ‘Love Saves The Day’ ispirata all’avvocato-attivista David Buckel mentre ‘David’s Got A Problem’ un omaggio al pittore-fotografo e regista David Wojnarowicz, celebre per il rivoluzionario A Fire In My Belly. A tratti l’atmosfera è dark e apocalittica ed in altri frangenti sembra di trovarsi in una piccola saletta a pochi metri dall’artista che imbraccia la chitarra e si connette rapidamente col suo pubblico. Notevoli anche gli arrangiamenti di ‘The Dress Rehearsal’ e ‘Blood Brother’.