Se vi piace il death metal melodico andatevi ad ascoltare il debutto dei The Halo Effect perché in quest’album di elementi old school ce ne sono davvero pochi. Premesso questo, da quando Alissa White-Gluz regge l’asta del microfono e scuote i lunghi capelli colorati al vento la macchina da guerra svedese è diventata ancora più affidabile ed il successo ottenuto dai tour che si sono susseguiti dal momento della dipartita di Angela Gossow spiegano un approccio più commerciale e vario (palese in episodi quali ‘The Watcher’ e ‘One Last Time’). Era normale quindi attendersi una manciata di canzoni sulla falsa riga di quelle di ‘Will To Power’ anche perché Jacob Hansen non è mai stato uno di quei produttori che ama cambiare le band. Un altro aspetto da considerare di ‘Deceivers’ è che ogni canzone di cui è composto potrebbe tranquillamente essere un singolo o ben figurare nelle playlist di settore. Non ci sarebbe nulla di strano se tra qualche settimana ottenesse riscontri importanti nelle classifiche di mezzo mondo. Il livello di aggressività è comunque notevole, Jeff Loomis è un valore aggiunto sebbene il songwriting sia sempre totalmente nelle mani di Michael Amott e pezzi come ‘In The Eye Of The Storm’, ‘Deceiver, Deceiver’ e ‘Exiled From Earth’ sembrano scritti appositamente per essere dilatati in tour. La cantante dà il meglio di sé in passaggi tirati come ‘Sunset Over The Empire’ e ‘House Of Mirrors’ e come bonus troviamo tra l’altro la curiosa reprise di ‘Into The Pit’ dei Fight, il progetto lanciato da Rob Halford e Scott Travis al momento dell’uscita del frontman dai Judas Priest.