Ogni volta che esce un album di Ryan Lee West l’autostima cresce perché seguo il produttore e compositore inglese fin dall’esordio e ho sempre pensato che fosse uno dei pochi in grado di accendere sul serio la scena elettronica sperimentale. Quando i colleghi si affrettavano a seguire trend come il dubstep o la neoclassica (‘Running’), Rival Consoles piombava sul mercato con un album fantastici come ‘Kid Velo’ o ‘Persona’, dimostrando di possedere un tocco unico e un suono talmente personale da permettersi di evitare qualsiasi tipo di catalogazione. Ad un anno circa da ‘Overflow’, raccolta di tracce composte su commissione per lo spettacolo di danza del coreografo Alexander Whitley, ‘Now Is’ lo consacra ulteriormente, con undici tracce spettacolari, in costante bilico tra IDM, ambient, techno e colonne sonore. In scaletta troverete passaggi inevitabilmente influenzati dagli ultimi anni, condizionati dall’isolamento e dalla paura (‘Frontiers’), ma anche frangenti solari (‘The Fade’) e ipnotici (‘Vision Of Self’), con i quali gli arrangiamenti raggiungono livelli di epicità travolgenti. Da un personaggio del genere era lecito attendersi il massimo, ma ancora una volta la sua capacità di distinguersi da ogni forma di produzione moderna lascia atterriti. Non credo di sbagliare affermando che tra una ventina di anni la sua discografia verrà considerata come succede adesso con quella di Brian Eno. Complimenti a Erased Tapes - label tra gli altri di Nils Frahm, Ólafur Arnalds e Högni - per averci creduto in tempi non sospetti.