Deve essere un momento molto particolare quello che sta vivendo Robert De Leo. Probabilmente il bassista degli Stone Temple Pilots, dopo una vita vissuta a mille all’ora, sta cercando tranquillità e serenità. Questo stato apparente di calma si è manifestato con l’acustico “Perdida” fatto uscire dalla sua band madre nel 2020, con il progetto blues dei Delta Deep realizzato insieme a Phil Collen dei Def Leppard ed ora è certificato al 100% con il proprio primo lavoro da solista. “Lessons Learned” è un album cantautorale, in cui l’artista americano si mette a nudo, andando a ricercare intimità e ispirazione in quelli che furono i grandi maestri del passato come Neil Young o Bob Dylan. Le dieci canzoni presenti in questo lavoro vedono, poi, la partecipazione di diversi cantanti, tra cui spicca Jimmy Gnecco, voce fantastica degli Ours, formazione poco conosciuta dalle nostre parti. Il suo tocco si vede e, soprattutto, si sente nelle due composizioni in cui è presente, ovvero il singolo “Love Is Not Made Of Gold” e “What Will Be”. Gli arrangiamenti e certe soluzioni chitarristiche, che tante volte abbiamo ascoltato da suo fratello Dean, ogni tanto compaiono all’orizzonte e, probabilmente, fanno capire che la vera mente dietro ai successi degli S.T.P. sia stato proprio Robert, oltre all’immenso Weiland. L’unico peccato di questo platter è che De Leo si cimenti dietro al microfono solamente nella conclusiva e bellissima “Is This Goodbye” che non avrebbe sfigurato nel summenzionato “Perdida”. Il fatto di aver alternato più voci all’interno di questo platter regala un piccolo senso di smarrimento all’ascoltatore, vista la qualità che, comunque, è presente. Sarebbe, forse, stato meglio se a cantare ci fossero stati, al massimo, un paio di artisti. Ad ogni modo “Lessons Learned” è un bel modo di staccare dal passato e guardare al futuro con gli occhi di chi ne ha viste tante e ora vuole concedersi un momento di serenità.