Due colpi mica male nell’inverno dell’etichetta italiana. Da una parte lo spettacolare ‘Mater Larvarum’, il ritorno dei Deathless Legacy, e dall’altra questo debutto su lunga distanza, presentato con l’epico artwork di Alvaro Valverde (Unanimated), che ci riporta indietro nel tempo all’uscita di dischi clamorosi come ‘The Book Of Heavy Metal’ dei Dream Evil o ‘Glory To The Brave’ degli Hammerfall. Ci sono pochi dubbi su quali siano gli obiettivi degli svedesi, che omaggiano la storia del power metal con un sound semplicemente mostruoso. A registrare le parti di batteria e mixare il materiale è stato Christoph Brandes agli Iguana Studios di Friburgo, dove sono passate pure formazioni come Necrophagist e Maladie, e la chitarra di Klas Holmgren, affiancato da un’altra ascia di valore come Steve Brockmann, è in costante primo piano (‘Prince Of Caledor’ e ‘Sons Of Lion’). Allo stesso tempo le vocals del portoghese Alex VanTrue sono strabilianti (‘Fireborn’ e ‘Angel’s Sacrifice’) e le collaborazioni con Johan Karlsson (Evermore), Matthias Graf (Evertale) e Jack Reynolds (Battle Born) danno ulteriore colore ad una scaletta veloce come una rasoiata e pesante come il martello di Thor! I fan di Blind Guardian, Helloween e Edguy impazziranno e la sensazione è che, una volta stabilizzate le fondamenta dell’Impero, i Krilloan abbiano le potenzialità tecniche e la visione per crescere ancora.