Forte del supporto dell’etichetta di Orsak:Oslo Action & Tension & Space, il gruppo post-rock belga prosegue nella sua carriera dopo la cinematica trilogia formata da ‘Berlin 1927’, ‘USSR 1926’ e ‘USA 1982’, cercando di distinguersi nel movimento per un approccio compositivo ancora più piano-oriented. Anche quando entrano in campo i synth l’imperativo è analogico, le influenze di Porcupine Tree e Mogwai sono tuttora evidenti, ma ‘Away’, anticipato dal singolo ‘Parachute’, è costruito su litanie barocche e improvvisi squarci melodici ispirati al film d’animazione girato dal regista lituano Gints Zilbalodis. Rispetto al passato la proposta si è fatta più live-oriented, le influenze neoclassiche a partire da ‘Classical Re:works’ sono cresciute – e questo potrebbe rappresentare una scelta azzeccata visto il successo che sta riscuotendo il genere sotto la spinta di artisti cone Ólafur Arnalds e Nils Frahm - e sarà di conseguenza interessante capire come verranno trasportati questi arrangiamenti dal vivo. Nel frattempo possiamo godere di tracce come ‘Motorbike’ e ‘Avalanche’, che rientrano senza dubbio tra le migliori cose prodotte da Judith Hoorens e compagni.