Fissare nuovi standard per un genere non è mai semplice. Figuriamoci poi in ambito metalcore o deathcore, con la moltitudine di gruppi che ogni mese immettono sul mercato materiale senza porsi alcun limite sia in termini di citazioni che in termini di sperimentazione. Anche quest’anno sono usciti tanti dischi interessanti, tra contaminazioni col black o col djent, ma anche tante schifezze inascoltabili, caratterizzate da produzioni di plastica e arrangiamenti impossibili da trasportare dal vivo. Ormai da molti anni ai vertici della scena, il gruppo originario del New Jersey ha dovuto sopportare diversi cambi di line-up, tra i quali la perdita di Tom Barber, attualmente negli strepitosi Darko, ma soprattutto l’improvvisa cacciata di CJ McCreery, a causa di problemi legali. La scelta di Will Ramos come cantante ha lasciato inizialmente perplessi in molti, ma, prima col singolo ‘To the Hellfire’ e adesso con il successore di ‘Immortal’ sono stati tutti ammutoliti. Non solo Adam De Micco e Andrew O’Connor si sono superati, il guitar work è davvero spaziale, ma gli stacchi ritmici sono feroci (‘Sun//Eater’) e le dinamiche talmente assurde da perdere la testa (‘Apotheosis’). L’ex-Monument Of A Memory dimostra di possedere uno spettro harsh invidiabile e alterna in pochi secondi passaggi gutturali abissali e scream di natura black.