Buona parte delle riviste specializzate fa schifo. Solo poche sanno davvero capire dove si nasconde del talento e quasi tutte seguono elementi discutibili per mettere in risalto le band. É bene chiarire che non si sarebbe parlato di post-punk irlandese oppure che difficilmente i The Murder Capital sarebbero finiti sotto i riflettori se non ci fossero stati i Fontaines D.C. e dischi come ‘Dogrel’ o ‘A Hero’s Death’. È importante farlo soprattutto per loro, perché questo secondo disco, che segue di quattro anni ‘When I Have Fears’ è sul serio buono. James McGovern è cresciuto molto come interprete (‘A Thousand Lives’) e la band ha saputo spingersi su livelli superiori evitando di seguire in maniera pedissequa i citati concittadini, così come altre formazioni seminali quali Idles, Fat White Family o Shame. Per farlo si sono avvalsi dell’esperienza di John Congleton, produttore che ha lavorato con Death Cab For Cutie e Brandon Boyd, con Midlake e This Will Destroy You. La loro musica si è fatta più commerciale (‘Crying’ e ‘Return My Head’) ma allo stesso tempo sinistra e intrigante (‘Ethel’) e sarà interessante vedere come verranno integrati in sede live i nuovi brani con quelli del debutto.