Anche Steve Vai ha avuto il suo disco nascosto, chiuso in un archivio per oltre trent’anni. Qui, però, è giusto fare le opportune precisazioni e raccontare le cose come stanno. Nei primi anni novanta il sig. Johnny “Gash” Sombretto ha un incidente che gli procura ustioni in quasi tutte le parti del corpo. Sembra finita per lui, ma non è così, visto che la vita gli presenta una nuova opportunità. A questo punto, rimessosi faticosamente in piedi, si gode la sua passione, ovvero l’Harley Davidson e qui, in uno dei tanti raduni tra bikers, conosce Steve Vai, altro grande appassionato delle motociclette. Tra i due nasce un’amicizia molto forte che li porta a condividere anche l’amore per la musica. Gash ha una bella voce e quando Vai lo ascolta lo porta con sé in studio per provare a fare qualcosa di buono. Nascono delle canzoni di spessore in cui il guitar hero si mette al servizio del suo amico, senza andare a realizzare quei virtuosismi che lo hanno portato ad essere celebre in ogni angolo del pianeta. La musica che riescono a creare si rivela un sentito omaggio alle band che hanno condotto l’hard rock ai vertici delle classifiche negli anni ottanta. Dunque, all’interno delle tracce ci sono sprazzi di Van Halen (“Busted”), Poison (“Woman Fever”), Kiss del periodo unmasked (“Let’s Jam”) e Dokken (“She Saved My Life Tonight”). “Vai-Gash” è un album che non annoia, ma che ha, fortunatamente, la capacità di farci andare indietro con la mente a quel periodo d’oro che tutti gli appassionati conoscono. L’ugola di Gash è decisamente buona e si adatta a tutta la musica scritta da uno Steve Vai che indossa le vesti di comprimario di lusso e che, comunque, suona, anche in questo caso, in maniera divina. Sembra quasi che l’allievo di Frank Zappa voglia ritornare a quando era al servizio di gente come i Whitesnake o David Lee Roth, preferendo il formato canzone alle improvvisazioni lunghe e, certe volte, noiose. Quando tutto il materiale sembra pronto per essere pubblicato, ecco che si materializza il colpo di grazia. Gash ha un altro incidente e questa volta per lui non c’è scampo. Vai perde un amico e il dolore è così forte che per anni tiene chiuso in un cassetto un lavoro di ottima caratura. Nel 2023 il chitarrista, che non ricorda neanche chi sia il batterista che ha registrato le sue parti in questo disco, decide finalmente di tirare fuori dal cassetto tutta l’ottima musica conservata e fare un regalo al suo amico scomparso prematuramente. Disco assolutamente consigliato, perché è un piccolo scrigno tutto da scoprire.