Il progetto in questione è nato dalla collaborazione tra Junko Ueda, cantante e suonatore di satsuma-biwa, uno dei celebri liuti piriformi che fanno parte della tradizione giapponese, ed il collettivo francese guidato da Benoit Lecomte. L’anno passato i PoiL Ueda avevano registrato ‘Dan No Ura’, un pezzo di otto minuti sul tema di Heike-Monogatari, una storia risalente al tredicesimo secolo. L’utilizzo del tipico canto shomyo buddista aveva presentato il fervore etnico della proposta che con questo EP di esordio raggiunge un livello ancora superiore. Per certi versi pare di trovarsi al cospetto di un ensemble jazz, che ama miscelare strumenti contemporanei con altri legati al passato ed a tradizioni culturali differenti, non necessariamente orientali. Se siete appassionati di medioevo nipponico la presente è comunque la release che fa per voi e soprattutto la seconda e la terza parte di ‘Kujô Shakujô’, canto con cui i monaci cercavano di scacciare i demoni, potra costringervi a recuperare qualche libro dagli scaffali.