La scena musicale ucraina, purtroppo ancora protagonista di una guerra assurda, non è soltanto Kalush Orchestra, premiati all’Eurovision Song Contest più per la situazione contingente che per l’originalità della loro proposta, Kryhitka, Love’n’Joy, Sherpa The Tiger o 8LIS5 e nemmeno Drudkh. Napalm Records immette oggi sul mercato il terzo lavoro in studio del gruppo guidato da Helle Bohdanova, che ha evoluto il proprio death metal melodico incorporando una miscela di influenze che vanno dalla musica sinfonica a quella folk, dalla tradizione locale e russa in genere all’elettronica. ‘Dreams Of Lands Unseen’ è stato prodotto e mixato da Max Morton (Jinjer) ed il concept riflette la vita della fotografa e documentarista ucraina Sofia Yablonska, nota per aver viaggiato in angoli remoti del mondo mentre documentava la vita di tribù e indigeni, cosa particolarmente pericolosa e insolita per una donna del suo tempo. Il songwriting è corposo e basato soprattutto sugli intrecci tra le parti soliste del chitarrista Dmytro Vinnichenko e del tastierista Yevhenii Zhytniuk, con le ritmiche lasciate in background quasi come se rappresentassero un fondale atmosferico. ‘Dunes’ e ‘Incurable Disease’ sono gli apici di una scaletta nella quale spiccano pure il pezzo in lingua madre ‘Daleki Obriyi" e ‘Opiumist’, che vede la partecipazione di Tuomas Saukkonen dei Wolfheart. Il loro lavoro migliore, in attesa di valutare la compattezza dal vivo.