Parlare di seconda stagione è un po’ comunque annunciare i nuovi episodi di una serie televisiva. A volte i registi variano minimamente la struttura della sceneggiatura e tengono in vita tutti i personaggi tanto amati dagli spettatori mentre in altri casi stravolgono totalmente lo script e introducono nuovi protagonisti. Faccio questo parallelo perché credo che il pregio migliore di ‘Season II’ sia da riscontrarsi in quanto il gruppo abbia saputo mettersi in gioco invece di ripetere pedissequamente quanto offerto con l’omonimo esordio di due anni fa. Il deserto è sempre dietro l’angolo, oppure è la Pianura Padana, le tastiere di Claudia or Die trasmettono ancora un senso di goticità che sfugge a buona parte delle release del panorama italiana, ma soprattutto gli arrangiamenti si sono fatti più aperti e dinamici, con grande caratterizzazione della voce di Carlo Cappiotti e spazio per sfumature cinematiche e risvolti melodici di spessore. Produce Shawn Lee (Youn Gun Silver Fox, Saint Etienne) ed è una garanzia, così come Andrea Chimenti (l’autore di ‘Il Deserto La Notte Il Mare’ quando collabora con qualcuno non si smentisce mai) che rende letteralmente esplosiva ‘Blood Everywhere’ (Season II Theme)’. Una chiusura alla Pulp Fiction che merita da sola l’acquisto del lavoro, in cui spiccano pure pezzi catartici e bollenti quali ‘Postcards From A Ghost Town’ e ‘Feelin’ Good’. Buona visione quindi, anzi buon ascolto..