Uno stato di temporaneo disuso o inattività. Così gli autori di singoli di successo come ‘The Great Depression’ e ‘Wraith’ giungono al fatidico debutto su lunga distanza dimostrando di non avere nulla da invidiare alle migliori band della loro etichetta. Anzi, a dirla tutta, credo che negli uffici di Sharptone Records siano ben lieti di avere sotto contratto questi ragazzi di Adelaide, che mischiano con facilità assurda alternative rock, post-hardcore, industrial, punk e pop. Nelle loro canzoni c’è quella componente abrasiva che caratterizza un po’ tutto l’ambiente metalcore, gli stacchi ritmici aggressivi non mancano ma allo stesso tempo in scaletta troverete tanti momenti di apparente quiete, soluzioni cinematiche e ritornelli in grado di fare la differenza dal vivo. Dan Richards è cresciuto molto dopo la pubblicazione di ‘Dysfunctional’ e aver collaborato con personaggi come Marcus Bridge (Northlane), Landon Tewers (The Plot In You) e Zach Britt (Dream On, Dreamer) lo ha sicuramente aiutato in questo processo. A produrre il materiale è stato Callan Orr (Hands Like Houses, Caliban) e Jack Bergin dei Void Of Vision appare nella spettacolare ‘Apep’. La sensazione è che buona parte dei pezzi in tour potrebbe subire delle modifiche e lasciare emergere ulteriori sfumature. Un’opera d’arte bruciante, come suggerisce la copertina, ed una possibile svolta per una scena australiana, che si conferma a livelli elevati.