Dopo il fantastico ‘The Cross’, il tastierista e produttore dei Death SS torna nei negozi con quattordici tracce superbe che lo vedono protagonista al fianco del figlio Chris. A completare la formazione sono presenti il chitarrista Paolo Oliveri ed il bassista Alessandro Lupo, però nei crediti non mancano gli ospiti d’eccezione. Tra questi Kevin Riddles, storico bassista degli Angel Witch, David Smith dei Gypsy’s Kiss, Eleonora De Medici e Francesco Noli. Il platino è un materiale resistente alla corrosione. Un metallo pregiato, di transizione, malleabile. Il più duttile dopo l’oro e l’argento. Come la musica di Federico Pedichini che non si pone alcun limite e spazia in maniera efficace dagli anni ‘70 agli anni ‘90, arricchendo la produzione di invettive moderne e curando sia la parte ritmica sia ritornelli e risvolti melodici in maniera maniacale. Quando scorrono tracce come ‘Always Here’ e ‘Once Agan’ non possono non venire in mente gli H.A.R.E.M., ma allo stesso tempo il progetto si apre ad altre contaminazioni come Alan Parsons Project e Pink Floyd (‘Pipeline’), Rick Wakeman e Yes (‘Anne Of Claves’) e Alice Cooper (‘Pick Up The Bones’). Alcuni frangenti sono più lenti ed atmosferici mentre altri davvero esplosivi. ‘New Eras’ e ‘No Mercy’ sono probabilmente gli apici, ma a colpire è anche stavolta la visione. Quello che probabilmente manca a buona parte dei gruppi italiani, incapaci di andare oltre la scopiazzatura di artisti esteri o la ricerca del successo, essendo così loro stessi i primi a limitarsi.