Due dei membri dei mitici Quiet Riot, ovvero Rudy Sarzo e Carlos Cavazo, hanno due fratelli che sono meno noti al grande pubblico e che si chiamano Robert Sarzo e Tony Cavazo. Un po' come capitato con gli Incubus (i fratelli del cantante Brandon Boyd e del chitarrista Mark Einziger diedero vita agli ottimi Audiovent che ebbero vita, purtroppo, breve), anche per i Quiet Riot la sorte è stata simile, visto che Robert e Tony fondarono negli anni ottanta gli Hurricane che vedevano alla voce Kelly Hansen, oggi in forza ai Foreigner. La band ebbe una vita breve, anche se scintillante, salvo poi cadere nel dimenticatoio con tanto di scioglimento quando arrivò la rivoluzione proveniente da Seattle. Oggi, però, le cose sono cambiate, tanto che una chance di reunion non si nega proprio a nessuno. Quindi non ci si deve meravigliare se pure gli Hurricane abbiano ripreso a vivere musicalmente, grazie anche alla bravura del nuovo cantante Dan Schumann che, pur essendo poco conosciuto, ha dimostrato con questo album di saperci fare, grazie ad un timbro vocale che ricorda molta il miglior Bon Jovi (vedi “Disconnected”). Le sonorità sono tipicamente hard rock, con qualche concessione verso l’AOR di maniera che tanto andava di moda negli anni dei capelli cotonati. Le canzoni sono buone, come dimostrano “Blind Love”, tonica e “settantiana” al punto giusto, la cadenzata “Hand Of Souls” di pura matrice Dokken e “I’M On To You” che parte con un piccolo omaggio a Hendrix e poi si dipana attraverso delle soluzioni chitarristiche molto interessanti. Addirittura il quartetto osa sfidare delle leggende come i Queen e si cimenta in una cover gradevole del classico “Under Pressure”. Per il resto si percepisce dalle note di questo platter godibile e onesto, come gli Hurricane abbiano conservato dentro di sé il grande fuoco del rock’n’roll. Il merito, va detto, bisogna darlo soprattutto al cantante Dan Schumann che è stato in grado di imprimere una forza notevole al motore dei quattro. Basterà per farli conoscere ad un pubblico che vada oltre la così detta nicchia di genere? Ai posteri l’ardua sentenza, anche se abbiamo qualche dubbio che il miracolo si possa avverare.