Per tanti appassionati di black metal, e nello specifico della scena norvegese, l’album culto dei Mayhem è ‘Live in Leipzig’, registrato il 26 novembre 1990 all'Eiskeller Club della città tedesca. Un po' perché venne pubblicato solo nel luglio 1993, poco tempo prima dell'omicidio del chitarrista e fondatore della band, Euronymous, e un po’ perché quel suono marcio, lo-fi ed a tratti volgare ha contribuito a definire un intero movimento. A distanza di trent’anni, l’iconica band portata avanti con dignità dai membri storici Necrobutcher e Hellhammer concede alle stampe un altro live album, chiamato a chiudere il capitolo aperto da ‘Daemon’ e proseguito dal mini ‘Atavistic Black Disorder/Kommando’, ma soprattutto a confermare la potenza e la scaltrezza dal vivo degli autori di ‘Freezing Moon’ e ‘Deathcrush’. Pezzi nuovi come ‘Falsified And Hatred’, ‘Malum’ e ‘Voces Ab Alta’ regnano sovrane in scaletta, a dispetto della loro freschezza, ed il materiale, registrato durante il Northern Ritual MMXXII tour ed il Thalassic Ritual tour da Tore Stjerna aka Necromorbus, funge da complemento pure a ‘De Mysteriis Dom Sathanas Alive’. Tra una rasoiata e l’altra di Teloch e Ghul, Attila Csihar si muove col solito mestiere (‘Chainsaw Gutsfuck’), evocando demoni e timori pagani, di cui probabilmente con ci libereremo mai. La testimonianza di una serie di esibizioni in grado di lasciare il pubblico senza fiato e in soggezione ed un acquisto obbligatorio per tutti i fan del metal estremo.