A partire da ‘Boxer’, la carriera del gruppo originario di Cincinnati è stata in costante ascesa e adesso i fratelli Dessner e Matt Berninger si trovano nella stessa situazione dei Pearl Jam post-sbornia grunge ovvero con una quantità improponibile di materiale e la difficoltà di selezionarlo a dovere. Il bello è che sia le canzoni di ‘First Two Pages Of Frankenstein’, nono lavoro in studio uscito nello scorso aprile, sia quelle di ‘Laugh Track’, pubblicato a sorpresa quasi come a non volere dare troppo peso all’evento oppure a prendersi gioco dell’industria, spaccano. Dalla prima all’ultima. Non ci sono cali di tensione o pezzi scontati in entrambe le scaletta e l’aspetto più curioso è che la presente release potrebbe essere vista tanto come la logica conseguenza del precedente quanto come un’entità del tutto nuova e separata. La verità è che i The National non si pongono più alcun limite in fase di songwriting e possono permettersi arrangiamenti arditi così come melodie semplici o retaggi rock che riportano la mente alle loro prime prove. Il linguaggio usato dal cantante è acido e irriverente, figlio di una forte disillusione verso la società moderna, e le collaborazioni di lusso non mancano. Bon Iver appare in ‘Weird Goodbyes’ mentre Phoebe Bridgers è protagonista nella title track e le micidiali ‘Space Invaders’ e ‘Smoke Detector’ sapranno convincere anche i più scettici. Tra risate preregistrate e passaggi epici, l’ennessima dimostrazione di superiorità di una formazione che merita di essere collocata al fianco delle più grandi di tutti i tempi.