Max Cavalera si è portato dietro Igor Amadeus Jr. sia con i Soulfly che con i Cavalera Conspiracy, che stanno portando in giro le versioni aggiornate di ‘Morbid Visions’ e ‘Bestial Devastation’, recentemente ristampati da Nuclear Blast. Probabilmente questo ha influito sull’approccio del figlio che ha voluto un secondo lavoro dei Go Ahead And Die ancora più marcio e punk del primo (‘No Easy Way Out’ e la title track che sfiora il black metal). A tratti sembra di ascoltare Nailbomb o Pungent Stench, in scaletta c’è anche un po’ dei S.O.D., ma nel complesso le dieci canzoni che compongono ‘Unhealthy Mechanisms’ sono un riflesso dei più brutali e feroci anni novanta. Max è una garanzia, che suoni nei Killer Be Killed o nei Go Ahead And Die poco cambia. È questione di attitudine e quella non si vende su internet a basso prezzo. Le sessioni di registrazioni si sono svolte presso i Platinum Underground Studios di John Aquilino e il materiale è stato mixato da Arthur Rizk (Turnstile, Show Me The Body) per un sound anarchico e spigoloso che desidera sottolineare il peggioramento della salute mentale in tutto il mondo e ci ricorda che non siamo soli nel nostro dolore. ‘Desert Carnage’ è il pezzo che scrive chi è cresciuto in mezzo ai dischi di Sepultura e Discharge, ‘Split Scalp’ e ‘Tumors’ saranno delle bombe dal vivo mentre ‘Cyber Slavery’ affronta il tema della dipendenza da social poggiandosi su un riff memorabile. L’artwork realizzato, in rigoroso bianco e nero con le scritte rosso sangue, da Santiago Jaramillo di Triple Seis Design rende poi il vinile un’opera da collezione non soltanto per gli appassionati del genere.