Peaceville non è più attiva come un tempo ma le sue release cadenzate sono ancora letali ed è magnifico vedere una band italiana che primeggia nel suo ricco catalogo. Non solo i Mortuary Drape sono un’icona del metal italiano, ma sono un gruppo che non è MAI (notate il maiuscolo) sceso a compromessi, che se n’è sempre fregato di recensioni positive e riscontro mediatico, mettendo SEMPRE avanti a tutto la musica. E tutto questo non lo ha fatto rimanendo immobile dal punto di vista sonoro. Al contrario il black metal, tinto di doom e death, dei piemontesi si è lentamente evoluto a partire dalla consapevolezza dei propri mezzi tecnici, in rispetto ad una visione che non è mai mutata, e del fatto che il movimento internazionale invece è mutato, sostanzialmente dividendosi tra i seguaci dei gruppi scandinavi degli anni novanta e chi invece cerca di miscelare modern metal o altri stili con tali rigidi canoni compositivi. A nove anni da ‘Spiritual Independence’, un disco tuttora non superato dalla scarsa concorrenza di casa nostra, questo nuovo lavoro, presentato sul mercato con il cupo artwork a cura di Misanthropic Art, impone un sound spettrale e violento che era già stato anticipato dal mini ‘Wisdom – Vibration – Repent’ e che manderà fuori di testa tutti gli appassionati di occultismo e metal estremo. “Un album che non è solo una nuova dose di blasfemia rituale, ma anche la ricerca di esplorare il legame astratto che lega il passato e il presente per trovare chi eravamo nelle nostre vite precedenti.” I perversi rituali di ‘Drowned In Silence’ e ‘Into The Oblivion’ “illuminano” la prima parte di disco, registrato e mixato da Federico Pennazzato, ma l’apice in scaletta è la folgorante ‘Mistress Of Sorcerer’.