Nutro qualche perplessità su questa uscita. Conoscendo abbastanza bene Erik Danielsson, so per certezza che non è il tipo da raccolte o live album, sebbene l’ultimo disco dal vivo gli svedesi lo avessero pubblicato oltre vent’anni fa, e la sensazione è che ‘Die In Fire – Live In Hell’ potrebbe essere un modo per chiudere un contratto discografico. Premesso questo, i Watain sono la migliore band black metal in circolazione. Non c’è gara con nessun’altra formazione, sia tra quelle iconiche sia tra quelle appartenenti alle nuove generazioni o in ogni caso volte al futuro. Registrata nell’ottobre dell’anno passato a Stoccolma, questa setlist definisce molto bene il grado di violenza raggiunto in carriera dagli autori di ‘The Agony & Ecstasy Of Watain’. L’audio è stato registrato da Jamie Elton (Tribulation) ed in seguito masterizzato da Tore Stjerna (Funeral Mist, Paganizer) al Necromorbus Studio, mentre dell’artwork si è occupato lo stesso leader. Personalmente mi hanno fatto impazzire ‘Black Salvation’, per come getta il pubblico fin da subito nel peggiore girone infernale, e ‘Black Flames March’ ma anche le versioni efferate di ‘The Howling’, ‘Devil's Blood' e ‘Nuclear Alchemy’ non sono certo da meno. I nostalgici della prima era del black metal apprezzeranno pure la reprise di ‘The Return Of Darkness And Evil’ dei Bathory e adesso sarà curioso capire quali saranno le prossime mosse di questi veterani che si ostinano, e lo fanno pure molto bene, a difendere la malvagità più oscura.